Australian Open, una delle possibili protagoniste a Melbourne sta lavorando duro in vista di una stagione che dovrà essere di rilancio
Chi l’ha vista in campo ad Auckland, nel WTA 250 di preparazione all’Australian Open, costretta a uscire dopo il secondo set del secondo turno contro la slovacca Viktoria Kuzmova l’ha definita “a luci e ombre”. Ma le luci del primo set, vinto nettamente per 6-0 concedendo appena dodici punti, strappando tre volte il servizio e convertendo tre palle break su cinque, devono essere state convincenti.
Anche se poi nel secondo set sono subentrati fatica, fastidi, problemi e la decisione di lasciare il campo dopo la rimonta della sua avversaria cui, nonostante tutto, ha cercato di tenere testa per tutta la frazione. Finendo però in evidentissimo affanno quando sul 5-5 una leggera distorsione le ha consigliato di non forzare troppo la mano. E così Emma Raducanu ha salutato il pubblico, molto caloroso per la verità, ha ringraziato la gente e la sua avversaria lasciando il terreno di gioco.
Numero #75 dal ranking mondiale WTA dopo una stagione davvero estremamente disgraziata, sofferta e piena di acciacchi, Emma Raducanu ha dichiarato di essere sulla strada di una lenta ripresa.
“Sono curiosa in vista dell’Australian Open ma quello che mi aspetto di conquistare è poca cosa rispetto a quello che spero di ottenere nel futuro della stagione. Il mio è un lento lavoro di recupero in vista dei mesi che verranno” ha detto Emma Raducanu, consideratissima dai giornalisti, considerata una delle superstar dell’Australian Open indipendentemente dagli scialbi risultati del 2022.
Emma Raducanu incassa l’ennesimo intoppo che non inizia nel modo migliore il suo 2023 e ammette di “non aspettarsi troppo da Melbourne Park”. Confessando di avere notevolmente intensificato tempi e ritmi dei suoi allenamenti alla ricerca di un fondo e di una condizione ancora lontana.
La ricetta è sudore e fatica: “Da tempo sono tornata ad allenarmi con piacere e senza pensare alle possibili conseguenze del lavoro. Chi mi sta vicino mi ha convinto che serviranno sudore e fatica, giorno per giorno, giocando e allenandomi per tornare alla migliore condizione possibile. E oltre a tutto questo servirà molto tempo. Quindi cerco di non prendere rischi, vivendo un giorno alla volta e cercando di dare il meglio di me in ogni singolo aspetto”.
Non è stata nemmeno troppo fortunata Emma Raducanu quando sul 5-5 nel secondo set, in piena corsa per poter chiudere la partita, la tennista britannica ha messo male il piede rimediando una brutta distorsione. E da lì tutta l’aggressività messa brillantemente in mostra nel primo set si è trasformata in rassegnazione e prudenza.
Una scelta forzata: “Avevo male, ma soprattutto non ho voluto correre rischi di fronte a un ulteriore infortunio se avessi dovuto forzare la mia presenza in campo. Non so se avrei retto un altro set. E ho ritenuto giusto preservare il futuro. Mi dispiace, perché dopo tanto allenamento nelle ultime due settimane stavo davvero bene. Purtroppo certe cose succedono non avrei potuto fare nulla per impedirlo”.
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