Novak Djokovic affronta sempre lo stesso problema: stizzito risponde alla solita domanda, ormai non può farci nulla
Novak Djokovic ha iniziato il 2023 come aveva finito il 2022: vincendo. Il tennista serbo ha infatti raggiunto la finale dell’Atp di Adelaide, battendo Medvedev in due set nella semifinale disputata sabato 7 gennaio. Ultimo ostacolo prima dell’ennesimo trionfo, Sebastian Korda, vincitore in semifinale su Nishioka per ritiro.
Vincere il primo Slam dell’anno è la missione che si è dato Djokovic, che è potuto tornare in Australia grazie alla sospensione del ban inflitto lo scorso anno per la questione relativa al vaccino Covid. Grazie alla concessione del Governo australiano, il tennista serbo potrà prendere parte agli Australian Open e farlo come favorito.
Tutti, infatti, sono concordi nel ritenerlo il più serio candidato alla vittoria finale, non fosse altro per le 9 volte in cui già ha alzato il trofeo al cielo. Dovesse rispettare i pronostici, Djokovic raggiungerebbe Nadal a quota 22 Slam vinti, un altro degli obiettivi che il serbo ha per questo 2023.
Missione possibile, ma comunque non semplice perché di avversari di livello non ne mancano, nonostante la defezione di Alcaraz abbia privato il primo Slam dell’anno di uno dei possibili favoriti. Oltre a Nadal, Tsitsipas, Ruud e Auger Aliassime, oOvviamente riflettori puntati anche su due italiani: Berrettini, in grande spolvero con l’Italia e semifinalista lo scorso anno, e Sinner, uscito malconcio da Adelaide per un infortunio all’anca che, tuttavia, non ne mette in dubbio la presenza a Melbourne.
Djokovic stizzito: la domanda è sempre la stessa
Ad Adelaide, Djokovic ha avuto anche notizia della decisione da parte delle autorità americane di prolungare l’obbligo di vaccinazione per chi entra negli Usa. Una scelta che potrebbe essere deleteria per il campione serbo che ha confermato di non essersi sottoposto alla vaccinazione.
Interpellato sulla questione, un una recente conferenza stampa ad Adelaide, Djokovic ha prima mostrato di avere ancora qualche speranza, poi si è innervosito: “Capisco tutto questo ma credo non sia ancora ufficiale – dice in riferimento a Indian Wells e Miami – . Quando sarà ufficiale ne discuteremo“.
Djokovic, un’amara conferma
Quando gli viene detto che la decisione è già ufficiale e gli vengono chiesti dettagli sui suoi nuovi programmi, Djokovic si stizzisce: “Se è ufficiale, è così. Non posso farci nulla, questo è tutto. Tutti quanti conoscete la mia posizione, andiamo avanti così. Programmazione? Non capisco la domanda, la situazione è chiara“. Il tennista continua nel suo intervento sull’argomento: “Spero ovviamente che le cose possano cambiare, ma se non posso andarci, non posso andarci“.
Per Djokovic quindi ancora il solito ostacolo con cui fare i conti, anche se non è da escludere che possa esserci qualche cambiamento da qui alle prossime settimane. Certo, dovessero essere confermate le limitazioni ora vigenti, il serbo sarebbe costretto a saltare anche gli Us Open, come già accaduto lo scorso anno. Di tempo però perché cambino le cose ce n’è ed è questa la speranza di Djokovic che, ancora una volta, fa i conti con un problema che lo attanaglia ormai dallo scorso anno.