Emma Raducanu è uscita dal campo di Auckland in lacrime. La britannica è stata costretta al ritiro dal torneo e ora corre un rischio concreto.
La nuova stagione di tennis è ufficialmente ripartita con i primi tornei che si stanno disputando in questi giorni, ma per alcuni l’inizio si è rivelato più difficile del previsto. Una su tutti Emma Raducanu che ha già dovuto fermarsi a causa di un infortunio alla caviglia che l’ha costretta ad abbandonare il campo.
Impegnata all’ASB Classic, la britannica è stata infatti costretta al ritiro nel match di secondo turno con la slovacca Kuzmova. E dire che all’esordio nel Wta 250 di Auckland era tornata subito alla vittoria imponendosi su un’avversaria ostica come Linda Fruhvirtova, 17enne ceca di belle speranze e numero 79 del ranking Wta. Dopo aver perso il primo set, la tennista nativa di Toronto aveva ritrovato ritmo e fiducia fino ad ottenere la vittoria finale.
Ancora meglio nel match seguente contro Kuzmova, dove era partita alla grande con un nettissimo 6-0. Poi, il calo e secondo parziale perso per 7-5. Infine, il ritiro definitivo che ha posto fine alle sue speranze di successo.
Insomma, una brutta tegola per la campionessa dello US Open 2021, che di certo non si aspettava di doversi fermare così presto, soprattutto se considerato che non giocava un match ufficiale dall’Ostrava Open dell’ottobre scorso.
Ora, però, c’è la concreta ipotesi che Raducanu non possa prendere parte all’Australian Open, primo grande appuntamento della stagione. Questo perché il torneo del Grande Slam inizierà lunedì 16 gennaio. Dieci giorni, quindi, che potrebbero non bastare per recuperare dall’infortunio.
E di questo ne è consapevole la stessa 20enne britannica che, non appena ha preso coscienza di doversi ritirare, è scoppiata in lacrime mentre si accingeva ad uscire dal campo.
Ad ogni modo, ancora non è detta l’ultima parola e il suo staff dovrà valutare l’entità dell’infortunio prima di comunicare eventuali decisioni a riguardo dell’Australian Open.
Questo subito in Nuova Zelanda è soltanto l’ennesimo problema fisico accusato dalla giocatrice negli ultimi 14 mesi. Già nel finale di 2021, Emma aveva contratto il Covid, che l’aveva costretta a saltare gli impegni di Abu Dhabi e Melbourne. Poi, a gennaio 2022, un problema alla mano subito nel secondo turno le era costata la sua permanenza all’Australian Open.
A febbraio, ritiro dal Guadalajara Open e a marzo a Indian Wells. Il mese dopo, in occasione della Billie Jean King Cup, delle vesciche le impedirono di proseguire la manifestazione insieme alle sue compagne di nazionale, mentre a maggio infortunio alla schiena e ritiro dagli Internazionali di Roma.
Stesso copione anche a Nottingham, dove fu fermata da un problema agli addominali. Dopo un paio di mesi “tranquilli”, in cui ha potuto disputare Wimbledon e la stagione nordamericana su cemento, compreso lo US Open, riecco l’ennesimo acciacco: un infortunio al gluteo sinistro subito in Korea. La “maledizione” è poi proseguita anche a ottobre, con il ritiro al Transilvania Open, e il conseguente stop per cercare di recuperare la condizione in vista del 2023 che, purtroppo per lei, non è partito con il piede giusto.
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