Potrebbe essere un altro anno complicato per Djokovic che, dopo gli impegni in Australia, potrebbe tornare a rivivere esperienze già vissute.
Dopo un 2022 tormentato a causa della sua posizione anti vaccino, Novak Djokovic ha potuto fare rientro in Australia per iniziare la sua stagione. Il governo australiano, infatti, aveva revocato il ban di tre anni consentendogli quindi di poter tornare nel Paese.
In questi giorni, il serbo è di scena ad Adelaide, dove proverà a partire con il piede giusto vincendo il titolo del torneo, e qui è stato ben accolto dal pubblico australiano che potranno seguire da vicino i match di uno dei più grandi tennisti di sempre.
Poi, la revoca del ban gli permetterà altresì di presentarsi al via dell’Australian Open, dove si giocherà le sue chance per vincere il suo decimo titolo dello Slam ed entrare ancora di più nella leggenda essendo già recordman per il maggior numero di vittorie nell’Open d’Australia. Inoltre, un eventuale successo a Melbourne gli consentirebbe di raggiungere Rafa Nadal per il maggior numero di titoli Major vinti (22).
Tuttavia, dopo questo evento, Nole potrebbe tornare a rivivere un’esperienza simile a quella già vissuta nel 2022, dal momento che, alla luce del numero crescente di contagi in Cina, gli Stati Uniti hanno prolungato la validità della misura che permette l’ingresso nel Paese alle sole persone vaccinate fino al 10 aprile.
Novak Djokovic, la situazione in vista dei tornei negli Stati Uniti
Pertanto, Djokovic potrebbe essere escluso dai due importanti appuntamenti di Indian Wells e Miami, il primo in programma dall’8 al 19 marzo e il secondo dal 22 al 5 aprile. Sarebbe un brutto colpo per il campione di Belgrado che così dovrebbe rinunciare alla possibilità di aggiudicarsi 2000 punti (in totale) utili per la race e per la classifica Atp, dove al momento staziona in quinta posizione.
Ad oggi, però, nulla è ancora certo. Molto dipenderà dalla situazione epidemiologica globale, tornata critica per via dell’alto numero di contagi in Cina. Dunque, nei prossimi mesi saranno fatte le dovute valutazioni da parte del governo statunitense che, quindi, in base a come evolverà la situazione, prenderà le sue decisioni.
Resta remota per il momento la possibilità che venga concesso un visto speciale all’ex numero 1 del ranking. Di questo si era parlato alla vigilia dello US Open scorso, ma le voci non hanno mai visto una reale applicazione da parte delle istituzioni americani. Ancora più difficile, invece, l’eventualità secondo cui Djokovic si sottoponga al vaccino. Un suo ripensamento a proposito, per il momento, sembra impossibile.
I prossimi impegni di Nole
In questi giorni, Djokovic si sta giocando le sue chance all’Atp 250 di Adelaide 1. Primo match tutto facile per il 35enne di Belgrado che ha superato il francese Costant Lestienne con un risultato di 6-3 6-2.
Con la successiva vittoria su Halys, arrivata nella notte tra mercoledì e giovedì, Djokovic ha ottenuto la qualificazione ai quarti contro Shapovalov ai quarti con Medvedev possibile rivale in semifinale, per una sfida tra ex numeri uno. In finale, invece, potrebbe esserci Jannik Sinner, anche lui approdato ai quarti contro Korda.
Terminato il torneo di Adelaide 1, Nole si ripresenterà i in campo direttamente a Melbourne, in occasione della nuova edizione dell’Australian Open.