Valentino Rossi non ha svolto una carriera totalmente sportiva e professionale? Arriva una pesantissima frecciata in queste ore.
La carriera di Valentino Rossi è stata letteralmente scintillante. Il pilota motociclistico italiano è considerato a ragione una delle leggende dello sport a due ruote, viste le sue imprese su tantissimi circuiti internazionali.
Rossi ha vinto ben 9 titoli mondiali. Uno nella categoria 125, un altro da giovanissimo nella 250 ed i restanti sette tra classe 500 e MotoGP. Insomma, un leader assoluto, unico nella storia ad essersi laureato campione del mondo in quattro classi differenti.
L’enfant prodige del motociclismo italiano si è ritirato ormai da un anno a questa parte, dopo aver corso gli ultimi motomondiali in MotoGP con la sua Yamaha. Inoltre vanno ricordati i grandi duelli di Valentino, che in carriera si è dovuto spesso scontrare con personalità molto forti dentro e fuori dal circuito.
Jorge Martin ed i tempi che cambiano in moto: “Quando correva Valentino Rossi era una guerra”
Ma il comportamento di Valentino Rossi durante la sua epoca d’oro è stato totalmente lineare e coerente? Oppure vanno segnalate alcune piccole scorrettezze anche da parte del Dottore?
A parlare di ciò è stato il giovane pilota e collega Jorge Martin. Lo spagnolo, che dal 2021 ha debuttato in MotoGP con la Ducati, ha rilasciato un’intervista al podcast Nude Project, facendo intendere che quando correva Rossi la situazione del motomondiale era molto più tesa e forse scorretta.
“In MotoGp ora è tutto più tranquillo. In questi anni c’è molta meno guerra psicologia rispetto al passato, con Valentino Rossi, Sete Gibernau e Max Biaggi che si saltavano addosso tutto il giorno. Ora c’è rispetto, abbiamo una commissione di sicurezza e cerchiamo di migliorare la sicurezza”.
Martin dunque parla di quegli anni come di un periodo davvero teso e poco idoneo alla sportività. Cita Valentino Rossi e Max Biaggi, due rivali storici e connazionali che non si sono mai amati, anzi sono note le frecciate che i due piloti si sono lanciati a più riprese circa una ventina di anni fa.
Dunque la MotoGP, seppur a tratti meno affascinante di un tempo, secondo Jorge Martin sarebbe un universo ben più rispettoso e meno duro del passato. La frecciatina agli atteggiamenti di Rossi e compagni passerà inosservata?
Jorge Martin e il terribile incidente del 2021
Jorge Martin, per chi non lo conoscesse bene, è un pilota della MotoGP classe 1998. Spagnolo di nascita ma ormai affezionato alla Ducati, la nota scuderia italiana.
Nel podcast ha parlato della sua carriera motociclistica, svoltata dopo il trionfo in Moto3 del 2018 sulla Honda. Ma in particolare dell’incidente lo scorso anno a Portimao: “Ricordo di essere volato via e di essermi già svegliato in ospedale. Andavo a 170 km/h, non andavo così veloce. È stato un colpo molto forte alla testa. All’inizio sembrava un sogno, non capivo niente. Ricordo che sono stato su una sedia a rotelle per un mese con le mani e le gambe ingessate. E’ stata l’unica volta in cui ho pensato di lasciare“.