“Non ho più una vita”, Gattuso svela tutto: confessione inaspettata. Il tecnico del Valencia ha parlato di un aspetto che nessuno conosceva
L’ex giocatore del Milan vive il calcio come una vera missione e non tralascia nessun particolare. Questo atteggiamento assorbe la maggior parte delle sue energie durante la giornata, per buona pace della moglie Monica.
Il suo Valencia per ora non sta facendo nulla di straordinario, ma di giornate ne sono passate appena 14. La Liga è lunga e Rino Gattuso lo sa. La sua nuova avventura è solo all’inizio e il decimo posto dei “Pipistrelli” è solo un punto di partenza per un girone di ritorno post Mondiale che si spera possa essere migliore.
A 44 anni l’ex centrocampista di Perugia e Milan ha già diverse esperienze alle spalle come allenatore. Con i rossoneri e con il Napoli ha dato dimostrazione delle sue qualità, andando ad ereditare sempre situazioni non semplici. Un grande lavoratore Rino, come d’altronde lo era in campo. L’impegno che ci metteva lui lo vuole vedere nei suoi calciatori.
Tutta questa abnegazione, come ovvio che sia, assorbe la maggior parte delle sue energie all’interno della giornata, con la famiglia che ne deve subire le conseguenze.
Gattuso, le parole sul calcio sono musica per le orecchie dei tifosi: “Penso ad allenare 24 ore al giorno”
In una recente intervista rilasciata agli spagnoli di AS, Gattuso ha raccontato il suo modo di vivere il calcio, davvero molto vicino ad esempio ad allenatori come Antonio Conte. Una vera e propria missione da portare a termine, contro tutto e tutti, senza soste e sviamenti.
La moglie Monica, che è al suo fianco da oltre 20 anni, sa benissimo come è fatto e cerca di assecondarlo in tutto, così come i due figli, Gabriela e Francesco.
“Tra allenare e giocare è più facile la seconda perché adesso io mi ritrovo a vivere il calcio pienamente e quando io penso al calcio tu non hai più una vita. Devo ringraziare mia moglie, non so davvero come faccia ad essere ancora con me“, spiega con il sorriso Rino.
“Quando ho iniziato ad allenare ho chiamato subito Ancelotti e gli ho domandato come si fa? Per me è difficile: comincio alle 8:30 e torno a casa alle sette di sera. Poi a casa vado in bagno e mi viene in mente qualcosa, così lo scrivo su un pezzo di carta.
“Io vivo il mio lavoro così. Dovrei cambiare, perché non puoi passare 18 o 19 ore a pensare al calcio, ma è il mio stile, sono fatto così, penso sempre a lavorare. Sono concentrato sul calcio 24 ore al giorno, ho dedicato la mia vita al pallone”.
Il suo modello è Guardiola: “Rispetto a quando ero calciatore sono cambiato”
All’interno della chiacchierata Gattuso trova anche il tempo per citare una delle sue grandi fonti di ispirazione, ovvero Pep Guardiola.
“Quando l’abbiamo incontrato col Milan loro giocavano un calcio verticale noi abbiamo solo corso per 90 minuti. Mi sono chiesto come fosse possibile. Dopo ho parlato con Guardiola e non ho capito nulla per mesi finché ho visto il calcio in modo diverso rispetto a quando giocavo.
“Adesso mi piacciono i giocatori di qualità, un calcio pensato, funzionale che sa quando si deve pressare e quando andare in verticale“. La speranza è che anche la sua carriera possa ripercorrere quella del grande Pep.