Il giovane tennista si è lasciato andare: le sue parole sono inequivocabili. “E’ sempre stato il mio idolo”, che elogio
Matteo Arnaldi è tra i giovani tennisti italiani su cui puntare per un futuro roseo per quanto riguarda la nazionale italiana. Classe 2001, nell’annata appena conclusa ha preso parte per la prima volta in carriera agli Internazionali d’Italia, merito delle wild card ottenute nei tornei di pre-qualificazione.
Ha partecipato sia al torneo doppio che a quello singolare perdendo in quest’ultimo per mano di Marin Cilic in due set. Il 2022 Arnaldi lo ricorderà anche per il primo titolo Challenger conquistato in carriera; ha infatti vinto nel maggio scorso il torneo di Francavilla al Mare battendo in finale Francesco Maestrelli.
Decisamente meno fortunate le prime esperienze nei tornei del Grande Slam; a Wimbledon subisce l’eliminazione al primo turno di qualificazione e stessa sorte capita anche agli US Open, perdendo la sfida decisiva contro Daniel Galan, dopo le vittorie su Peniston e Simon.
L’ultima gioia del 2022 è stata la partecipazione alle Next Generation ATP Finals, sostituendo Holger Rune grazie alla nona posizione centrata nella race per quanto riguarda gli otto migliori tennisti under-21.
Il giovane tennista azzurro è ora pronto più che mai ad iniziare nel migliore dei modi la stagione 2023. Ha già nel mirino i suoi prossimi obiettivi e sembra più che mai determinato a raggiungerli. “In classifica quest’anno ho compiuto un bel salto in avanti – ha ammesso in un’intervista a Il Messaggero – passando dal numero 363 al numero 134 del Ranking“.
Il prossimo passo è decisamente ambizioso. “Punto a superare la fase di qualificazione negli Slam, partendo dagli Australian Open” ha detto, svelando quindi come parteciperà al torneo – seppur dalle fasi iniziali – che si svolgerà a Melbourne dal 16 gennaio prossimo. “E punto ad entrare tra i top 100 della classifica il prima possibile” ha poi aggiunto.
Servirà un altro salto decisamente importante, considerato come debba scalare almeno 34 posizioni per centrare la 100ma posizione. Il 2022 l’ha chiuso con 419 punti, ben 148 in meno del cileno Tabilo, fermo a 567 punti e che occupa proprio la posizione numero 100.
Con un exploit a Melbourne potrebbe già centrare questo piccolo traguardo proprio ad inizio anno, che gli darebbe motivazioni extra per il prosieguo della stagione.
Il giovane Arnaldi si è anche lasciato andare un giudizio più che lusinghiero nei confronti di Novak Djokovic, certamente uno dei tennisti più forti in attività. “Da sempre è il mio idolo, prima di una gara l’ho anche riscaldato a Roma” ha spiegato Arnaldi, definendolo addirittura “il mio punto di riferimento“.
E nella sua disamina del tennista serbo, ha anche trovato analogie con il suo modo di giocare a tennis. “Vi sono, con le debite proporzioni. Ho sempre fatto le spaccate e mi definisco un contrattaccante” ha ammesso. Chissà se riuscirà anche solo ad emulare la metà della carriera di Nole; sarebbe di certo un grandissimo traguardo per lui ed il tennis italiano.
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