In vista del primo slam dell’anno e dell’esordio nella United Cup, Rafa Nadal conquista un premio inedito, per lui del tutto nuovo
Per un tennista che nella vita ha vinto praticamente tutto trovare un trofeo completamente nuovo da mettere in bacheca è un’autentica impresa.
Ma Rafa Nadal troverà sicuramente uno spazio speciale per la targa ricevuta pochi giorni fa dal magazine spagnolo Marca che lo ha eletto “Papà dell’anno”. Qualcosa di inedito per Nadal ancora molto coinvolto dalla nascita del suo primo figlio, Rafa Junior, nato l’8 ottobre scorso dalla moglie Maria Francisca Perello.
Nadal ha accolto la targa con un grande sorriso. Anche perché ha ammesso che la paternità è arrivata in anticipo rispetto a quella che è stata una carriera estremamente ragionata e organizzata.
Rafa Nadal e il primo figlio
“Ho sempre pensato che il mio primo figlio sarebbe arrivato a fine carriera, anche se con mia moglie non avevamo mai messo vincoli lasciando tutto al caso. Ma oggi sono molto contento così” dice Nadal parlando della nascita del piccolo Rafael che porta il suo stesso nome.
Dopo un breve periodo di riposo interamente dedicato all’arrivo a casa del piccolo, Nadal ha intensificato i suoi allenatori in vista del ritorno in campo nella United Cup ma soprattutto nell’Australian Open, vinto lo scorso anno.
La famiglia Nadal in partenza per Melbourne
Seguendo l’esempio del suo collega, rivale e amico Roger Federer, Rafa Nadal non ha alcuna intenzione di rinunciare alla compagnia della moglie e del figlio nemmeno nei tornei più lontani e impegnativi. E infatti in partenza per l’Australia, dove la sua stagione comincerà tra un paio di giorni si è presentata al gate l’intera famiglia.
Nadal ha parlato della sua nuova vita da padre: “Diciamo che me lo cavo ma che devo lavorare ancora su questo – detto Nadal dopo aver ricevuto il premio di Marca – è un cambiamento drastico nella nostra vita che richiede tutta la nostra attenzione. Ma mia moglie è eccezionale. E io faccio il possibile. Quando pensavo a un figlio lo immaginavo a fine carriera. Ma ho giocato a tennis più a lungo di quanto mi sarei mai aspettato. E ora che continuo a giocare non voglio rinunciare alla paternità. Si tratta di organizzarsi. Ma posso certamente godermi entrambi gli aspetti di una vita professionale e familiare nel miglior modo possibile”.