Lorenzo Musetti si prepara al 2023 con l’ambizione di migliorare ulteriormente la propria classifica: il paragone fa ben sperare
Numero 23 nel ranking dopo essere partito ad inizio anno fuori dalla top 50. Lorenzo Musetti è stato protagonista di una grande ascesa in questo anno, soprattutto nella seconda parte di stagione.
Con le vittorie di un ATP 500 e un ATP 250, il 20enne di Carrara ha dimostrato di avere le potenzialità per progredire ulteriormente e dare l’assalto al vertice del tennis mondiale. Ed è questa l’ambizione del giovane in vista del prossimo anno: riuscire ad entrare nella top ten e magari ben figurare in uno Slam, arrivando un giorno a poter lottare per vincerlo. Il primo test ci sarà in Australia, per il primo Major dell’anno. Un appuntamento preceduto dalla United Cup alla quale Musetti parteciperà un po’ a sorpresa come spiega, intervistato da Oasport, il suo coach Simone Tartarini.
“Non era prevista la partecipazione. A settembre 2022 ne avevamo parlato con Simone Vagnozzi e Sinner voleva partecipare. Ha poi cambiato idea e ci hanno avvisato: con Lorenzo quindi abbiamo scelto di partecipare“. Un modo per preparare una stagione nella quale Musetti dovrà continuare a crescere: “E’ per quello che lavoriamo. Nel 2022 abbiamo evitato il Sudamerica per fare esperienza sul duro e già a Rotterdam, con la vittoria su Hurkacz, ci sono stati miglioramenti“.
Il percorso però è ancora all’inizio e serve tanto lavoro per continuare la progressione e fare di Lorenzo Musetti uno dei migliori tennisti al mondo. Del resto a 20 anni c’è tutto il tempo per crescere ancora e magari puntare ad arrivare al vertice, lì dove due giovani come Alcaraz e Rune ci sono già. Proprio di loro Tartarini dice che hanno sfalsato i valori, spiegando però che Musetti può competere con loro: “Si tratta di fenomeni e di giocatori speciali. Come Lorenzo, ma non parliamo di una gara di velocità: è importante consolidare il gioco“.
E per farlo, il 20enne di Carrara dovrà trovare quella continuità di rendimento che finora non è riuscito ad esprimere. “I tennisti di alto livello – spiega l’allenatore – conservano uno standard per molte partite. A Lorenzo questo non riesce e si sta allenando“. Il problema, spiega lo stesso Tartarini, è di testa più che di tecnica, ma la strada intrapresa è quella giusta: quest’anno è riuscito a battere tutti i migliori, da Alcaraz a Ruud e Auger-Aliassime. Riuscirci potrà significare approdare in top 10, quello che può definirsi l’obiettivo dell’anno che verrà: “Può essere, ma per me è la conseguenza dei risultati“. Importante sarà unire la varietà di colpi in possesso del tennista ad una maggiore concretezza: “Allora – conclude Tartarini – il target sarà centrato“.
Riuscirci significherà fare quell’ulteriore step in avanti che consentirebbe al giovane tennista italiano di poter davvero arrivare al vertice e poter sperare, non soltanto di approdare nei primi 10 del mondo, ma anche di poter vincere uno Slam. Un traguardo che per l’Italia del tennis sembra davvero essere alla portata, mai come in questo periodo.
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