Delusione Valentino Rossi, c’è l’annuncio ufficiale: spunta tutta la verità. Il pilota di Tavullia è ancora al centro dei discorsi in MotoGP
La sua vicinanza a Pecco Bagnaia, come “aiutante” nell’ultimo atto di Valencia, ha riportato a galla il suo rapporto con la Ducati. Ora arriva un retroscena che non tutti sapevano.
La vittoria del titolo mondiale da parte di Pecco Bagnaia è anche merito di Valentino Rossi. Questa potrebbe essere una dichiarazione di parte, fatta da qualche sostenitore del #46 ma in realtà non è altro che il pensiero espresso dallo stesso pilota della Ducati. Si perchè proprio il 25enne di Chivasso ha chiesto l’aiuto del “Dottore” prima dell’ultimo round di Valencia.
Un supporto psicologico, oltre che tecnico, da chi lo ha visto crescere all’interno della sua Academy. Bagnaia si è trasferito giovanissimo a Pesaro per apprendere tutti i segreti del nove volte campione del mondo e iniziando a muovere i suoi primi passi nel Motomondiale grazie alla VR46. Pecco è riuscito poi in un’impresa che nemmeno al suo mentore è mai capitato: vincere con una moto italiana. Un unicum che non accadeva dal 1972 (Agostini–MV Augusta).
In realtà, come molti ricorderanno, anche Valentino aveva provato a compiere questa impresa, trasferendosi nel 2011 nella casa di Borgo Panigale. Era però una Ducati profondamente diversa quella che trovò “Il Dottore” al suo arrivo. Innanzitutto il progetto era nelle mani dell’ingegner Preziosi, molto bravo nella concezione di una moto super potente, ma poco avvezzo a sentire consigli dai piloti (ne sa qualcosa anche Stoner).
Il rapporto conflittuale tra i due portò ad una difficoltà nello sviluppo della Desmosedici e ad un conseguente ingolfamento delle ambizioni iridate. Valentino non riuscì a conquistare nemmeno una vittoria con la Rossa, dovendosi accontentare solo di 3 podi in due stagioni. Considerando che veniva dai Mondiali vinti con la Yamaha ed era ancora al top della forma fisica (32 anni), davvero troppo poco.
A ripercorrere quei momenti, cercando di svelare anche alcuni particolari che non tutti conoscevano, è stato lo storico collaudatore della Ducati Michele Pirro. In un’intervista rilasciata ai colleghi di Gpone.com, il pilota italiano ha dichiarato: “La prima Desmosedici che ho provato era quella del 2012, quella dell’era Valentino Rossi.
“Quando l’ho provata, ho capito perché Valentino non è riuscito ad essere competitivo con Ducati in MotoGp: era una moto con cui entravi in curva e non sapevi come saresti uscito”.
Pirro ha poi aggiunto: “La gomma davanti non trasmetteva fiducia e dei piloti normali, nel senso di quelli che guidano con l’anteriore come Rossi o Lorenzo, facevano fatica, mentre Stoner guidava con il posteriore arrivando dal dirt track”.
“Valentino non è riuscito a fare la differenza perché dovevi andare oltre al tuo istinto, ma quando esageravi cadevi: così facevi mezzo passo in avanti e due indietro e manca la fiducia”, conclude il tester di Borgo Panigale.
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