È stato uno dei rivali di due mostri sacri come Federer e Nadal, esempio di professionalità: cosa fa oggi il tennista apprezzato da tutti
Nella sua carriera ha avuto modo di sfidare due mostri sacri come Roger Federer e Rafa Nadal. Ha vinto 27 titoli e per dieci anni è riuscito a stare in top ten. Non un tennista qualunque quindi, ma un giocatore capace di farsi apprezzare dentro e fuori dal campo, per il suo gioco e il suo atteggiamento.
Parliamo di David Ferrer, oggi 40enne, ritiratosi dalla scena tennisti a tre anni fa, nel 2019. Prima di farlo però ha battagliato con i grandi dei suoi anni e anche con discreto successo. Nativo di Javea, in Spagna, è riuscito ad ottenere in carriera ben 52 finali, vincendone più della metà (27). In totale ha partecipato a 63 Slam ed è stato al vertice per lungo tempo.
Come detto, infatti, per 7 anni il suo nome è stato presente nella top ten, arrivando fino al terzo posto nel 2013. Una carriera lunga e apprezzata, nella quale Ferrer si è distinto per la sua professionalità e l’impegno profuso, raccogliendo il plauso di colleghi e critici. Nel 2019 la scelta di dire addio alla racchetta ed oggi per lui si sono spalancate le porte per un incarico davvero importante.
Cosa fa oggi David Ferrer
David Ferrer da tre anni non gioca più a tennis da professionista ma la racchetta è rimasta sempre il suo habitat naturale. Da poco è stato, infatti, nominato capitano della Spagna in Coppa Davis. L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi e c’è stata anche la presentazione ufficiale. Un incarico importante per chi proprio in Coppa Davis ha raccolto alcuni dei suoi successi più importanti. Tre vittorie, datate 2008, 2009 e 2011, più una finale persa nel 2012. Da giocatore per 28 volte è sceso in campo, riportando soltanto 5 sconfitte.
Ora il suo compito sarà riportare la Spagna in cima al mondo dopo la delusione di quest’anno quando il team spagnolo è stato battuto ai quarti dalla Croazia nonostante fosse il paese ospitante. Una delusione che ha portato la federazione ad intervenire sostituendo Sergi Bruguera, capitano negli ultimi quattro anni.
Ferrer, le aspettative da capitano di Davis
Una parentesi positiva se si ricorda il successo nel 2019, alla prima storica edizione nel nuovo formato del torneo. Ora però si è scelto di cambiare guida tecnica e la scelta è ricaduta proprio su David Ferrer, uno che ha fatto della Davis il suo terreno di caccia preferito come dimostrano i risultati ottenuti.
Uno specialista in campo che la Federazione spagnola spera possa essere bravo anche in panchina. Del resto alla Spagna non mancano certo i giocatori per figurare bene nella più importante competizione a squadre, partendo dal numero 1 al mondo Carlos Alcaraz è non dimenticando che Rafa Nadal potrebbe sempre decidere di tornare a difendere i colori della propria nazionale.
La missione di Ferrer non si preannuncia certo come impossibile e se in panchina metterà la stessa determinazione e dedizione al lavoro messe in campo per la Spagna i prossimi potrebbero essere anni importanti in Coppa Davis. Il suo terreno di caccia preferito.