Casper Ruud è stato autore di un ottima stagione e questo anche per merito dell’esempio di uno dei suoi giocatori preferiti.
Le ultime due sono state due ottime stagioni per Casper Ruud che, dopo il successo di Buenos Aires nel 2020, ha alzato il suo livello fino a vincere cinque titoli nel 2021 e tre nel 2022.
Quest’ultimo anno è stato però caratterizzato dalle sue prime due finali Slam, raggiunte a Parigi, in occasione del Roland Garros, e a New York, per lo US Open. Purtroppo per lui è mancato il passo successivo, quello della vittoria, e, curiosità, sono stati due spagnoli a batterlo: prima Rafa Nadal e dopo Carlos Alcaraz, che gli ha impedito di prendersi la leadership del ranking Atp.
Se avesse raggiunto anche questo traguardo, per il norvegese, che a soli 23 anni si è già guadagnato il titolo di tennista più forte di sempre del suo Paese, sarebbe stato il coronamento di un sogno, nonché la consacrazione definitiva di un tennista che ha fatto della costanza e della solidità un vero e proprio marchio di fabbrica.
Del resto, a parlare per lui ci sono i risultati, raggiunti grazie a queste stesse caratteristiche che gli hanno permesso di attirare su di sé le attenzioni del pubblico di tutto il mondo. E in questo, il merito andrebbe assegnato anche ad uno dei suoi principali esempi, svelato in occasione di un’intervista rilasciata al noto giornalista portoghese José Morgado.
“Il mio tennis non è uno dei più potenti, sorprendenti o belli, ma il mio obiettivo principale è quello di essere solido e costante – le sue parole –. Uno dei miei modelli è Roberto Bautista: mi ha fatto vedere che se sei solido e rimani lì per tutto l’anno, ti succederanno cose belle“. Un nome, questo di Bautista Agut, che può sorprendere per certi versi, poiché, abbastanza banalmente, non ha fatto il nome di Nadal.
Ruud, infatti, è stato uno dei primi “prodotti” della Rafa Nadal Academy, nonché amico dello stesso maiorchino e protagonista con lui di un tour di match esibizioni in giro per il Sud America nelle scorse settimane.
D’altro canto, però, lo stesso scandinavo sa riconoscere i suoi limiti e, prendendo come esempio un giocatore come lo stesso Bautista, non tra i più talentuosi, ma di sicuro affidamento per etica del lavoro e costanza, è riuscito a raggiungere i suoi primi importanti obiettivi.
Ora, però, manca il prossimo passo, vincere uno Slam, e per questo servirà migliorare, anche se, come detto dallo stesso Ruud nell’intervista con Morgado, tutto il lavoro è rimandato a dopo l’Open d’Australia, primo grande appuntamento della nuova stagione: “Quando ho accettato di fare le esibizioni con Rafa, io e il mio team abbiamo deciso di andare avanti. Ci fermeremo e lavoreremo sul mio tennis dopo gli Australian Open“.
Roberto Bautista Agut è uno dei veterani del tennis spagnolo, che ormai da anni è stabile nella top 50 della classifica mondiale grazie, per l’appunto, alla sua costanza di risultati. In carriera ha vinto 11 titoli Atp a cui si aggiunge un best ranking che lo ha visto in nona posizione nel 2019, anno in cui conquistò titolo di Doha, quarti al Roland Garros e semifinale a Wimbledon, ad oggi i suoi migliori risultati in uno Slam. Per lui anche un successo in Coppa Davis nel 2019 con la Nazionale spagnola.
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