Altro doloroso addio nel mondo dello sport italiano. Un campionissimo di qualche tempo fa ci ha lasciato, dopo una vita di grandi trionfi e riconoscimenti, sia in Italia che nello sport internazionale.
Purtroppo nelle scorse ore il mondo dello sport italiano è stato costretto ad appurare un’altra tragica scomparsa. Ovvero l’addio ad un personaggio assolutamente brillante e vincente che ha dato lustro in particolare ad una disciplina tradizionale.
Lutto nel mondo del pugilato italiano. Infatti si è spento all’età di 82 anni il campione Benito Penna, una vera e propria leggenda della boxe. Una vera e propria roccia, che partecipò a numerosi tornei e competizioni dei pesi massimi negli anni ’50-’60-’70.
Benito Penna, per come viene descritto dagli esperti e appassionati di pugilato, è stato un punto fermo della boxe nostrana. Un talento fisico e tecnico di grande spessore, che prese parte anche alla memorabile edizione delle Olimpiadi di Roma 1960.
Addio a Benito Penna, vero e proprio gigante della boxe italiana
Come annunciato dai quotidiani, Penna si è spento nella giornata di ieri nella sua residenza di Cremona. Quella era proprio la sua zona d’origine, visto che l’ex pugile era nato a Castelverde, nelle campagne cremonesi, per poi tornarvi quando smise di gareggiare.
Il campione e boxeur si è spento a 82 anni, in seguito a diversi problemi di salute che lo avevano attanagliato negli ultimi anni. Una brutta perdita per il mondo dello sport italiano tradizionale, in una disciplina che nel nostro paese ha sempre avuto grande prestigio.
Nella sua carriera professionistica Benito Penna ha raccolto due bellissime medaglie d’argento. Una ai Mondiali militari di Fort Dix, l’altra agli Europei di categoria, sempre ovviamente tra i pesi massimi. Entrambi i successi arrivarono nel 1961.
Pugile robusto e massiccio, Benito Penna fu eliminato alle qualificazioni olimpiche del 1960 a Roma dal connazionale Franco De Piccoli, che poi riuscì a vincere la medaglia d’oro in quella storica competizione.
La carriera di Benito Penna ed il suo grande fair-play
Ma la carriera di Benito, allora solo ventenne, era soltanto all’inizio. Nel 1961 come detto riuscì ad ottenere la medaglia d’argento ai campionati europei di pugilato, nella categoria dei massimi, sconfitto in finale con il sovietico Andrej Abramov ai punti.
Nel suo passaggio a professionista, avvenuto nel 1962, Penna infila un filotto di 14 successi consecutivi (9 per k.o.) e sfiora piu volte il titolo italiano, divenendo di fatto uno dei migliori pugili della sua generazione in Italia.
Oltre alla grande forza e tenacia, Benito Penna è ricordato per il suo fair-play. Emblematica l’ultima sfida da professionista del 1976. Penna ebbe nuovamente l’occasione di combattere per il titolo italiano, in finale contro il bolognese Dante Canè.
Un destro perfetto per tempismo ed esecuzione manda al tappeto l’avversario al quinto round, ma Penna, anziché “finirlo”, aspetta volutamente che si rialzi. Canè si riprende e vince ai punti, ma quel gesto di estrema sportività varrà a Penna molto più di un titolo, rendendolo esempio di rispetto infinito.