Carlos Alcaraz ha chiuso la stagione da numero uno del ranking, anche grazie al supporto di una persona ben precisa.
Un 2022 ricco di soddisfazioni per Carlos Alcaraz che quest’anno, a soli 19 anni, si è imposto come nuovo numero uno del mondo. Lo spagnolo è stato autore di una stagione trionfale, vincendo quattro titoli nel giro di qualche mese e lo US Open, suo primo Slam in carriera.
Successi, questi, che quindi lo hanno portato ad essere il nuovo leader del ranking, per cui ha ricevuto anche il premio a Torino nella settimana delle Atp Finals. Un talento precoce, il suo, che peraltro gli ha consentito di battere il record precedente di Lleyton Hewitt, che durava da vent’anni, per il numero uno più giovane di sempre.
Ma questo non sarebbe neanche l’unico primato raggiunto nel corso di questa stagione dal tennista di Murcia, che ormai anche nel 2023 dovrà provare a riconfermarsi. Non sarà certo una sfida semplice per Carlitos, poiché avrà maggiori pressioni rispetto all’anno appena conclusosi. Lo sa bene coach Juan Carlos Ferrero, che nella sua carriera da giocatore sa cosa vuol dire ritrovarsi ad essere davanti a tutti in classifica.
“Non puoi dire a qualcuno che non hai più bisogno di allenarsi dato che è arrivato ad occupare il posto di numero uno. Anzi, è l’esatto opposto. Carlos deve continuare a lavorare in tutte le aree dove ha bisogno di progredire. Ed è quello che faremo“. Queste le parole di Ferrero in un’intervista ad ArabNews per avvertire il suo assistito sulla grande sfida che lo attende nel 2023: quella di restare numero uno.
E quindi per questo, Alcaraz dovrà lavorare molto, limando il più possibile i suoi difetti, che siano tecnici, ma anche di natura mentale, poiché, come detto, le pressioni con cui deve fare i conti il leader della classifica non sono per niente semplici da gestire. A questo proposito, lo stesso Mosquito ha svelato gli aspetti in cui Carlos deve necessariamente migliorare per restare in testa al ranking.
“Sul diritto ci sono alcuni piccoli dettagli da sistemare, e lo stesso vale per il rovescio – afferma –. Naturalmente deve essere più continuo con il servizio e vorrei che fosse ancora più aggressivo in risposta. Dovrebbe pulire il suo gioco a rete“.
Poi Ferrero si è concentrato sull’aspetto psicologico, su cui Carlos ci sta lavorando da tempo insieme ad una professionista del settore, la psicologa Isabel Balaguer. Sarebbe proprio lei uno dei “segreti” dietro i successi di Alcaraz: “Senza di lei non sarei dove sono” diceva lo spagnolo un anno fa in un’intervista a La Razon.
“Dopo lo US Open non è stato facile per lui adattarsi al nuovo ruolo nel circuito – ha detto il coach ad ArabNews –. Ne abbiamo parlato di come gestire tutto, ma credo che avesse bisogno di sentirlo, di viverlo“. E in particolare: “Doveva giocarsi un torneo e sentire la pressione da numero uno. A 19 anni non è facile, in questa fase Carlos sa che deve adattarsi alle situazioni e alle sensazioni. Andrà così almeno fino all’Australian Open“.
Perciò, secondo lui, “Carlos dovrà cercare di essere normale anche se la situazione non lo è“. Ciò nonostante Ferrero sia soddisfatto di come stanno andando le cose al momento: “Stiamo cercando di gestire insieme tutto il pacchetto, e devo dire che sta andando molto bene“.
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