Totti-Cassano, fuori tutta la verità: “Lo ha saputo e abbiamo litigato”. Un retroscena tra i due talenti italiani che in pochi sapevano
“Fantantonio” è stato un grande protagonista a Roma nella prima parte degli anni 2000. Poi qualcosa si è incrinato con Francesco Totti e proprio l’attaccante barese ha spiegato il perché.
Sono stati il massimo in campo come coppia gol nella Roma di Fabio Capello. Totti-Cassano per i giallorossi hanno costituito, purtroppo per un periodo piuttosto breve, un attacco da sogno. Come Mancini e Vialli per la Sampdoria, o Del Piero-Inzaghi per la Juventus, un’asse tutto italiano su cui costruire le fortune del club.
Rispetto agli altri menzionati, però, loro non sono riusciti a portare a casa lo Scudetto. Colpa di un Milan di Ancelotti stellare, con Kaka e Shevchenko troppo forti da scavalcare. Nel 2003/2004 realizzarono una stagione da urlo, andando poi insieme in Nazionale, per l’Europeo in Portogallo. In quel momento Francesco Totti era al massimo della carriera, 27 anni e tutto lo strapotere fisico ancora non intaccato dagli infortuni.
Totti-Cassano, i motivi dei litigi e dell’addio di Antonio da Roma
Dal canto suo, il talento di Bari Vecchia, era in rampa di lancio. Si presentò a quella rassegna continentale come uno dei nomi nuovi del calcio europeo. A 22 anni e con la voglia di spaccare il mondo, trovò posto in squadra proprio dopo la squalifica di Totti per lo sputo a Poulsen contro la Danimarca.
Contro Svezia e Bulgaria giocò anche molto bene, costruendo con Vieri una coppia che avrebbe meritato miglior fortuna. Per il famoso “biscotto scandivano” alla fine l’Italia di Trapattoni finì a casa ma l’eco delle gesta in campo di Cassano rimasero ben presenti negli occhi dei suoi molti estimatori.
Quella che non durò a lungo fu la sua permanenza a Roma, visto che appena un anno e mezzo dopo fece i bagagli per andare al Real Madrid.
In pochi sapevano come sono andate realmente le cose tra i due: c’è anche un retroscena di mercato
Lo stesso Antonio ha raccontato in una puntata della BoboTv di qualche tempo fa, il motivo per cui lui e Francesco Totti persero quello splendido rapporto che avevano nei primi tempi.
Le parole del barese sono piuttosto chiare: “Ero affezionato e sono affezionato alla Roma, sarei rimasto per tutta la carriera. Nel 2004 torno dopo un grandissimo Europeo. Totti aveva sbagliato, sputando a Poulsen.
“C’era ancora Baldini dentro e Totti era stato venduto al Chelsea. Io dovevo essere il futuro della Roma, venivo da un campionato clamoroso, avevo 22 anni e il mondo ai miei piedi. Ovviamente Totti lo viene a sapere, se la lega al dito e poi sono nati problemi. Io me ne sono andato per il rinnovo, perché mi hanno promesso una determinata situazione e poi si erano rimangiati la parola”.
Poi aggiunge un retroscena divertente: “A me ha chiamato Moratti, il giorno di Natale. Siccome il mio numero di telefono non lo do a nessuno, lui aveva quello di mio cugino. Quando gli ha telefonato ha detto ‘Ciao Antonio sono Moratti’. Lui ha risposto: ‘Sì, io sono Berlusconi’. E ha chiuso il telefono”.