Sinner ha fissato un obiettivo importante per il 2023: le prossime settimane potrebbero essere decisive per il suo percorso.
È stato ad un solo punto dalla prima semifinale in un Grand Slam. Eppure, con tre quarti di finale in quattro Major, Jannik Sinner ha chiuso più lontano dalla Top-10 che nella scorsa stagione. Complici il fatto che i punti di Wimbledon non gli siano stati assegnati, ma anche il solo torneo vinto ad Umago, al fronte dei quattro del 2021.
I numeri, per lui, certificano un miglioramento in tutte le fasi del gioco, dovuto anche al grande lavoro svolto sotto la nuova guida tecnica di Simone Vagnozzi. Tuttavia, l’ambizione dell’altoatesino non è certo saziata da quanto visto negli ultimi 12 mesi. Anzi, Sinner ha ora fissato gli obiettivi per il suo 2023 con frasi molto chiare pronunciate al podcast dell’ATP.
Sinner, obiettivo chiarissimo per il 2023: “Ce la posso fare”
“È stato un anno sfortunato, ma per molti aspetti posso essere fiero di quello che ho fatto“, ha lucidamente ricordato l’azzurro. La cui mente è andata, nel formulare il bilancio sul suo anno, ai diversi “piccoli problemi in tanti tornei”, ma anche ai “risultati più continui con tanti ottavi e tanti quarti di finale”.
A pesare è stata sicuramente la prima parte di stagione, con il COVID-19 avuto dopo l’Australian Open che ha intaccato la sua preparazione al resto dell’anno. Per di più esattamente nel momento in cui aveva deciso di separarsi da Riccardo Piatti, nel periodo iniziale con Vagnozzi. Si ricordi ad esempio il Masters 1000 saltato ad Indian Wells, così come il ritiro dal match dei quarti a Miami, dove difendeva la finale.
Ma nonostante questo, Sinner vede il bicchiere mezzo pieno e rilancia la sfida a tutti gli avversari: “Con Simone Vagnozzi sta andando molto bene. Lavoriamo tanto dal punto di vista fisico e ora inizierà la fase per noi più importante, la preparazione invernale. Sono convinto che il mio fisico sarà più forte. Anche dal punto di vista tecnico, avremo l’occasione di automatizzare sempre di più le novità su cui abbiamo lavorato quest’anno”.
“Voglio giocare le ATP Finals“, ha quindi detto guardando avanti. “So che ce la posso fare, ma sarà decisivo non saltare match e tornei importanti come sono stato costretto a fare quest’anno”. D’altronde, anche in autunno la distorsione alla caviglia e poi un problema ad un dito hanno pregiudicato la sua disperata rincorsa per un posto negli ultimi otto a Torino, costringendolo anche al forfait per la Final Eight di Coppa Davis.
La strada verso Adelaide
Per fare le cose nel miglior modo possibile, il numero 15 ATP ha scelto dunque di prendersi tutto il tempo possibile. Il suo nome, infatti, non figura in nessun torneo d’esibizione delle prossime settimane. Da qui a Natale, la sua preparazione sarà più mirata che mai, per arrivare tirato a lucido ai nastri di partenza.
L’esordio ufficiale non sarà alla United Cup, bensì all’ATP 250 di Adelaide, dal 2 all’8 gennaio. Nella città d’origine del suo super-coach, Darren Cahill, non sarà affatto facile imporsi. Nell’entry list del torneo, difatti, si segnala la presenza di Novak Djokovic, Daniil Medvedev, Felix Auger-Aliassime e tanti altri giocatori insidiosi.