Matteo Berrettini si è detto fiducioso in vista della prossima stagione, tirando in ballo anche il numero uno del ranking Carlos Alcaraz.
Il 2022 di Matteo Berrettini è stato molto complicato per via dei tanti infortuni che ha subito nel corso di quest’anno. Poi, come se non bastassero già questi problemi fisici, ha pure dovuto saltare Wimbledon dove nella scorsa stagione aveva centrato la sua prima finale di uno Slam.
Quel match è stato un passo importante non solo per il romano, che ha potuto giocare l’atto conclusivo di uno dei tornei più affascinanti del tennis, ma anche per l’intero movimento azzurro, che oltre a Matteo può contare su una folta schiera di giocatori di prima fascia. Due su tutti Lorenzo Musetti e Jannik Sinner, fiori all’occhiello di una Next Gen italiana più forte che mai e in grado di affermarsi anche a livello Atp nonostante la loro giovane età, come testimoniano i loro titoli ottenuti in questi ultimi due anni.
A loro si dovrebbero aggiungere anche i vari Sonego, Fognini e Bolelli, tutti protagonisti – ad eccezione di Jannik – a Malaga in occasione della fase finale di Coppa Davis. Purtroppo, il sogno di vincere l’insalatiera è svanito in semifinale, ma già l’anno prossimo la squadra di capitan Filippo Volandri potrà riprovarci, sperando anche di poter contare su un Sinner in più e su un Berrettini in condizione di poter giocare al massimo delle sue potenzialità.
Del resto, anche lo stesso tennista romano è sicuro nei propri mezzi e, in un’intervista a ArabNews, ha rilanciato le sue ambizioni per il futuro.
Gli obiettivi per il 2023
“Mentalmente è stata dura – le parole del romano sulla stagione che sta per chiudersi –. Ero al best ranking, stavo giocando bene ed è arrivato l’infortunio (alla mano, ndr)”. Ciononostante, Berrettini ha cercato di reagire subito: “Mi sono detto: ‘Userò questa pausa per migliorare, magari per fare qualcosa che non riuscirei quando sono nel tour’. Ha funzionato perché al rientro mi sentivo pronto“. E infatti sono arrivati i titoli di Stoccarda e Queen’s. Poi, però, ci si è mezzo di mezzo il Covid: “Dopo il Covid a Wimbledon, tutto è andato un po’ peggiorando, ma sono alti e bassi e spero che l’anno prossimo ci saranno più alti“.
Ciò dipenderà innanzitutto dalle sue condizioni: se starà bene, avrà meno pressioni e giocherà meglio. “Sentivo che in ogni torneo dovevo giocare bene e guadagnare punti, altrimenti la mia classifica sarebbe precipitata ancora di più – ha aggiunto –. Non è facile gestire questo tipo di pressione“. E ancora: “Restare in salute significa anche essere meno stressato ed è uno dei miei obiettivi“. Perciò, l’obiettivo del 2023 sarà innanzitutto recuperare le posizioni perse quest’anno: “Ovviamente vorrei tornare in top ten, perché il tennis c’è, devo solo essere più continuo“.
Matteo Berrettini su Alcaraz: “Ha cambiato un po’ le cose”
Poi, l’attenzione dell’intervista si è spostata sul nuovo numero 1 di quest’anno, Carlos Alcaraz. “È incredibile se pensi a tutto ciò che ha fatto in così poco tempo – ammette –. Ho capito che era un giocatore fantastico, ma ciò che ha fatto è impressionante per la sua età, per la fisicità che già possiede, per la gestione mentale di tutto quello che gli sta capitando“.
E ancora: “È stato un anno strano con Novak che non ha giocato metà degli Slam, ma Carlos merita la prima posizione e penso che ciò abbia cambiato un po’ le cose, nel senso che forse possiamo farcela anche noi“. Ora, infatti, l’epoca dei Big Three è quasi giunta alla fine e prima con Medvedev e poi con Alcaraz il tennis ha trovato nuovi numeri uno. Ed è questo che fa sperare anche Berrettini. “Prima i numeri uno erano Novak e Rafa, poi c’è riuscito Daniil ed è stato impressionante, ma ora anche Casper ha avuto la possibilità dopo lo US Open” ha concluso.