Il clamoroso retroscena su Matteo Berrettini: per il 26enne romano avrebbe potuto cambiare tutto, ecco cosa è successo
E’ il numero due del tennis italiano, numero 16 al mondo. Matteo Berrettini è tra i tennisti più forti in questo momento e per il 2023 spera di poter fare il definitivo salto di qualità.
Un salto di qualità che significherebbe tornare in top ten e magari centrare quella vittoria di slam che nel 2021 a Wimbledon ha soltanto sfiorato. Allora Djokovic è risultato essere ancora troppo forte, ma Berrettini ha tutta l’intenzione di riprovarci. Non lo ha potuto fare quest’anno quando arrivava come uno dei favoriti dopo due vittorie sull’erba: il Covid lo ha messo fuori gioco, confermando la sfortuna avuta quest’anno dal 26enne. Una serie di infortuni gli hanno impedito di avere continuità di gioco e rendimento, tanto da dover rinunciare a diversi appuntamenti.
L’ultima apparizione in campo è stata la Coppa Davis, con Berrettini schierato da Volandri nel doppio della semifinale contro il Canada un po’ a sorpresa. Ora c’è la Diriyah Cup, torneo esibizione che metterà a confronto alcuni dei tennisti più forti al mondo che vedrà proprio Berrettini in campo per prepararsi alla prossima stagione. Ma campo a parte, Matteo Berrettini è protagonista di una clamorosa rivelazione che avrebbe potuto cambiare tutto.
Matteo Berrettini, poteva dire addio al tennis
Matteo Berrettini è oggi uno dei tennisti più forti, tra i primi venti al mondo. Eppure il 26enne romano avrebbe anche potuto non iniziare mai questa carriera e scegliere un altro sport. Roba di qualche anno fa, di quando un adolescente Berrettini era preso da tante attività sportive. C’era il judo nelle sue giornate, ma anche il nuoto a coinvolgerlo. Proprio in piscina avrebbe potuto compiere il grande passo e diventare agonista.
Una possibilità che Berrettini però ha rifiutato, anche grazie al fratello Jacopo che lo ha spinto ad intraprendere la strada del tennis. Una strada che sembra quella giusta a giudicare dai risultati ottenuti dall’italiano che è riuscito anche ad entrare in top ten prima che l’incredibile serie di infortuni avuta quest’anno lo facesse scendere in graduatoria. Eppure avrebbe potuto non percorrerla se avrebbe sentito le sirene provenienti dalla piscina e dal nuoto. Tentazioni che sono state respinte con Berrettini che ha scelto la racchetta.
Matteo Berrettini, una carriera in ascesa
Eppure per lui non è stato facile emergere nel tennis. Berrettini non può certo definirsi un talento innato e ha dovuto faticare per arrivare lì dove è oggi. Lo ha fatto grazie al lavoro con i tecnici e sfruttando anche le potenzialità del suo fisico, forgiato da altri sport, nuoto compreso.
Così è arrivato l’ingresso nel circuito ATP e il primo torneo disputato a 22 anni. Da lì un’ascesa rapida che lo ha portato al vertice del tennis. Sesto posto come best ranking, la finale di Wimbledon, le semifinali di Australian Open e Roland Garros, sette tornei vinti, sono traguardi che bastano a definire giusta la decisione di dedicarsi alla racchetta da parte di Berrettini. Eppure il bivio c’è stato e il 26enne romano avrebbe oggi potuto essere in acqua, chissà con quali risultati.