Nick Kyrgios è carico per la prossima stagione ma, intanto, nei prossimi giorni sarà di scena alla Diriyah Tennis Cup, al via l’8 dicembre.
Il 2022 è stato un anno ben diverso dagli altri per Nick Kyrgios che ha ritrovato sé stesso sfoderando ottime prestazioni per quasi l’intero arco della stagione. L’australiano, infatti, ha giocato la sua prima finale di uno Slam, a Wimbledon, ha vinto l’Atp di Washington e anche in doppio ha ottenuto diverse soddisfazioni con Kokkinakis e Sock.
Il 27enne di Canberra si appresta quindi ad iniziare una nuova stagione da protagonista, in cui senz’altro cercherà di alzare l’asticella per migliorare ulteriormente i suoi risultati. D’altronde, il talento non gli è mai mancato, ciò che invece lo ha penalizzato spesso e volentieri è stato il suo atteggiamento in campo che lo ha portato a guadagnarsi la nomea di “bad boy” del Tennis.
Ora, però, le cose sembrerebbero essere cambiate per lui che, come ha detto in un’intervista alla stampa locale in Arabia Saudita, ha tutta l’intenzione di lasciare un segno nella storia del suo sport, sfruttando anche eventi come la Diriyah Tennis Cup dove sarà in scena dall’8 al 10 dicembre.
Nick Kyrgios ne ha tutta l’intenzione
“Sono sempre eccitato all’idea di disputare questo tipo di eventi, perché è molto importante che i fan possano essere coinvolti – afferma –. Amo viaggiare in luoghi in cui non si conosce molto il tennis e cercare di attirare l’attenzione su questo sport credo sia importante“. E ancora: “Quando mi ritirerò voglio sapere di aver lasciato qualcosa e fatto appassionare molti nuovi tifosi allo sport“.
Dunque, è anche questa la motivazione che lo porta a giocare tornei esibizione in giro per il mondo e, nel caso specifico di Diriyah, può essergli utile anche per prepararsi in vista della nuova stagione: “Credo sia un bonus per me poter giocare questi match e utilizzerò la pressione della partita per partire davanti agli altri all’inizio della stagione“.
Nella stessa occasione, Kyrgios racconta anche della sua evoluzione come giocatore: “Negli anni scorsi mi sembrava di aver smarrito la mia identità sul campo da tennis, così ho dimostrato di essere ancora uno dei migliori“.
Poi, il retroscena e ciò che ha significato per lui la finale di Wimbledon: “Prima della finale di Wimbledon non riuscivo a dormire, era ciò per cui avevo lavorato tutta la vita. Sono stato due set dall’immortalità tennistica, è un’esperienza che non dimenticherò mai.” E infine: “Mi ha fatto diventare molto più affamato di vittorie, ho imparato molto“.