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Roger Federer, che elogio per il campione: in pochi lo conoscono come lui

L’addio di Roger Federer continua a tenere banco a distanza di settimane e sono molti i suoi avversari e compagni di squadra che continuano a omaggiarlo

Se Roger Federer pensava di smettere di fare notizia lasciando il tennis attivo evidentemente si sbagliava di grosso. Perché mai come nelle ultime settimane le notizie che lo riguardano continuano a invadere social e web.

Roger Federer il giorno del suo addio al tennis il 24 settembre scorso (Foto ANSA)

L’ultimo che ha speso parole davvero splendide per il suo avversario, ma anche connazionale e compagno di squadra di Coppa Davis è stato Stan Wawrinka, tennista svizzero cresciuto all’ombra di un mito come quello di Federer.

Wawrinka ha parlato a lungo del suo rapporto speciale con il fuoriclasse nel corso di una lunga intervista nella trasmissione “Aparté”, diffusa sulla rete francese Canal Plus.

Roger Federer e Stan Wawrinka

Quando Wawrinka comincia ad affacciarsi al tennis che conta, Federer è già una stella di prima grandezza. Che in un certo qual modo lo aiuta e lo guida: “Ho subito guardato a lui come a un esempio, una sorta di fratello maggiore – ha detto Wawrinka – io cercavo di strappare i miei primi punti. Lui era già al top. Lo ricordo umile, disponibile, sempre pronto a scambiare quattro chiacchiere. Allenarsi con lui è stato un privilegio”.

Devo molto ai consigli di Federer”

Stan Wawrinka, 37 anni, racconta alcuni aspetti del suo rapporto ‘speciale’ con Roger Federer: “C’è stato un periodo piuttosto lungo nel corso del quale ci siamo allenati insieme con una notevole frequenza. E questo sicuramente mi ha aiutato molto. É sempre stato prodigo di consigli, ma senza la presunzione di chi vuole per forza insegnarti qualcosa a tutti i costi. Quando sei al cospetto di un fenomeno del genere basta giocarci insieme per imparare qualcosa”.

A destra Wawrinka in una bella immagine con Federer dopo la vittoria della Davis nel 2014 (Foto ANSA)

Gli chiedono cosa abbia ‘rubato’ a Federer: “Molto, ma evidentemente non abbastanza – sorride Wawrinka – perché certe sensibilità, certi colpi li aveva davvero solo lui. Ed erano inimitabili. Non so se siano stati meglio i momenti che abbiamo trascorso insieme allenandoci o condividendo l’esperienza della Coppa Davis”.

Wawrinka ammette che il rapporto con Federer va molto al di là del tennis: “Quando sono migliorato, e lui ha avuto problemi fisici ci siamo dati una mano a vicenda. Reggere allo stress delle competizioni è stato difficile. I suoi consigli sono stati molto preziosi. In Coppa Davis poi ci siamo davvero divertiti: alcuni momenti sono stati indimenticabili. Vincere quel trofeo con lui al mio fianco credo sia stato l’highlight più prestigioso della mia carriera”.

La Svizzera ha vinto la Coppa Davis nel 2014 in finale contro la Francia a Lille, 1-3. Una vittoria a testa nel singolare per Wawrinka e Federer (sconfitto da Monfils ma vittorioso nel match decisivo contro Gasquet) oltre a quella nel doppio in tre set su Benneteau e Gasquet.

Wawrinka non ha alcuna intenzione di seguire il suo più illustre collega: “Giocherò ancora per tutto il 2023, e spero di togliermi qualche soddisfazione. Sarà il mio 22esimo anno da professionista e spero di avere ancora qualche consiglio prezioso da strappare al mio amico”. Oltre alla Davis con la Svizzera nel 2014 i trofei ATP vinti da Wawrinka sono 17 nel singolare e 16 nel doppio. Da qualche mese è tornato a lavorare con Magnus Norman che lo ha già allenato in altri due lungi periodi della sua carriera.

Stefano Benzi

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