Lorenzo Musetti ha voltato pagina: “Non rappresenta più un problema”

Per Lorenzo Musetti è tempo di bilanci e arriva una confessione che fa capire molte cose: non rappresenta più un problema

Avrebbe immaginato una chiusura di anno diversa. Lorenzo Musetti si era presentato alla Coppa Davis per dare il suo contributo visti i problemi di Sinner e Berrettini (quest’ultimo poi in campo nel doppio) ma è tornato a casa con due sconfitte in due incontri.

Musetti
Musetti © Ansa

Non certo la chiusura di anno migliore ma intanto Musetti ha di che essere contento del suo 2022 e lo spiega in maniera anche abbastanza chiara il suo coach, Simone Tartarini. Intervistato da ‘Ubitennis’, l’allenatore 54enne si mostra soddisfatto dei progressi fatti dal 21enne.

L’aspetto fisico, mentale e tecnico si sono saldati insieme. Lorenzo ha dimostrato che quando sta bene e ha il giusto atteggiamento, può fare bene su tutte le superfici: il veloce non rappresenta più un problema. Abbiamo trovato la quadra“. Purtroppo però questo non è stato sufficiente in Davis e l’Italia ha perso l’occasione di arrivare fino in fondo. Da questo punto di vista, Tartarini spiega: “Musetti era senza benzina, era prosciugato come energie nervose. Problema che è stato aggravato dal ‘fattaccio’ di Milano“.

Il 21enne, infatti, non avrebbe voluto partecipare alla Next Gen e si era cancellato, prima però di dover fare marcia indietro: “Gli organizzatori ci avevano confermato che era necessario il certificato medico, salvo cambiare idea il giorno dopo e minacciarci di una multa di 25.000 euro. Un discorso che ci dava molto fastidio, non per i soldi – sottolinea – ma perché ci saremmo esposti ad una brutta figura immeritata“.

Musetti, il coach svela i piani per il 2023

Lorenzo Musetti
Musetti © Ansa

E così Musetti è arrivato all’appuntamento di Coppa Davis particolarmente stanco: “La stanchezza gli si trasforma subito in nervosismo“. Il risultato è stato che “con Auger- Aliassime non ne è andata una per il verso giusto“, partendo dal lancio della pallina sul servizio: “Non gli veniva bene e, visto che dopo questi mesi bellissimi dava per assodato che il movimento del servizio fosse acquisito, ha cominciato ad innervosirsi“. Questo lo ha penalizzato anche se ha provato comunque a giocarsela fino all’ultimo: “Non dimentichiamoci che ha perso per due soli break contro un top-10, pur essendo nella sua peggior giornata”.

Archiviato il 2022, è tempo di pensare al 2023 con un programma già stabilito. “Dopo l’Australia faremo due ATP 250 in Sudamerica e l’ATP 500 di Rio. Raddoppiando Roma e Madrid i tornei cominciano ad essere di meno e hai bisogno dei 250 altrimenti giochi poco“.

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