La notizia sembra ormai ufficiale: il campione delle 4 ruote sarebbe pronto a lasciare tutto. Il mondo dei motori è triste, ma c’è chi non è troppo d’accordo con la sua scelta.
Lo sport è un mondo ricco, affascinante, pieno di passione. Ma anche piuttosto breve in relazione a quanto durano le carriere degli atleti e degli sportivi che ne fanno parte. Ovviamente dipende dalla disciplina di cui si parla, ma di solito una carriera a buon livello non va oltre i 12-15 anni.
Non fa eccezione il mondo dei motori. In particolare quello della Formula Uno, sport che ovviamente ha bisogno di grande preparazione, riflessi prontissimi e lucidità incredibile per poter fare la differenza ed evitare conseguenze anche pericolose in gara.
Ogni volta che si parla di addio di un campione di F1 si esplorano i vocabolari interi per elogi o ricordi entusiastici. Come nel recente caso di Sebastian Vettel, campionissimo tedesco delle quattro ruote, pilota che al termine della stagione 2022 ha annunciato e confermato l’intenzione di ritirarsi dalle competizioni.
Vettel è stato un pilota molto importante. Straripante ai tempi della Red Bull, con cui ha vinto ben 4 titoli mondiali tra il 2010 ed il 2013, meno brillante invece quando è passato in Ferrari, soffrendo l’inadeguatezza del cavallino di tornare ai vecchi fasti.
Nelle ultime due stagioni automobilistiche, Vettel ha corso con la Aston Martin ottenendo lo stesso identico piazzamento nel 2021 e nel 2022. Ovvero il dodicesimo posto finale, figlio di una vettura non di primissimo piano, ma anche di una fase calante dello stesso tedesco.
L’addio di Vettel è stato visto come una fine di un’era, come l’ennesimo colpo di spalla al mondo della Formula Uno. Un bel dispiacere per tanti tifosi che erano abituati a vedere il tedesco ex ferrarista in pista pronto per correre ogni weekend.
Ma c’è chi vede la situazione in maniera più cinica. Ovvero l’ex campione del motomondiale, Mick Doohan, stella australiana delle due ruote.
“Chiunque abbia smesso, qualcuno si è strappato i capelli lamentandosi di come lo sport non sarebbe andato più avanti. I ritiri ci saranno sempre, e lo sport andrà sempre avanti. È un peccato per i talenti, per i piloti, ma è un bene in generale. Lo sport è sempre più grande di uno o due piloti. Lo abbiamo visto in passato. Lo sport produrrà sempre personalità, tutti sono personalità nel paddock“
In questo caso Doohan parla con cognizione di causa. L’ex pilota della MotoGP è stato considerato uno dei più vincenti dello scorso secolo, essendosi laureato campione del mondo per 5 volte, tra il 1989 ed il 1999.
Al suo addio dal mondo delle due ruote sembrava finita un’epoca, addirittura si parlò di difficoltà a trovare un motociclista così forte e versatile come Doohan. Ma soltanto due anni dopo il suo ritiro, nel 2001, cominciò la grande storia di un certo Valentino Rossi nella classe 500, con la sua prima vittoria mondiale sulla Honda.
Sinner, l'incredibile racconto ha lasciato tutti a bocca aperta: non lo fa nessuno, lui è…
Il Mondiale di Formula 1 mette i sigilli ad Abu Dhabi e un nome storico…
Jose Mourinho ha parlato del suo rapporto con la Roma e del legame viscerale che…
Tennis, gli shorts da bollino rosso avvolgono le sue curve esplosive in maniera impeccabile: un…
Jannik Sinner continua nella sua ascesa incredibile nel tennis che conta, togliendosi anche una soddisfazione…
Novak Djokovic è ancora il tennista numero uno al mondo ma c'è la sensazione che…