Cataclisma in casa Juventus, arriva la doccia gelata dopo le dimissioni di ieri del CdA: “Penalizzazione di punti”.
Dopo le dimissioni in tronco di tutto il Cda bianconero, compreso il presidente Andrea Agnelli, ora si pensa già a quelli che saranno gli scenari futuri. Ma cosa rischia in concreto “La Vecchia Signora”.
Colpo di spugna. Questo in sostanza quanto deciso da John Elkann nella serata di ieri, quando il mondo del calcio ha appreso la notizia delle dimissioni in tronco del Cda della Juventus.
Lasciano in blocco il presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood.
Una mossa “strategica” legata a doppio filo a quella che è stata nominata “Prisma“, ovvero l’inchiesta sulle plusvalenze e le “manovre stipendi” nel periodo del Covid. I reati contestati ai dirigenti del club bianconero sono false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Inoltre manipolazione del mercato e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Terremoto Juventus, la prima sentenza sportiva ha portato ad un’assoluzione
Come riportato nelle scorse settimane da Sky Sport, in base alle indagini degli inquirenti, sarebbe emersa una notevole disparità, di circa 205 milioni di euro, tra i risultati che avrebbero dovuto essere contabilizzati e quelli effettivamente messi a bilancio al 30 giugno degli anni 2019, 2020 e 2021.
La mossa di Elkann è stata quella di nominare un nuovo presidente al posto di Andrea Agnelli, che sarà Gianluca Ferrero, un “tecnico” di fiducia del gruppo Exor. Assieme a lui arriva anche il direttore generale Maurizio Scanavino, già amministratore delegato del gruppo editoriale Gedi.
Un rimpasto che dovrebbe anche mantenere un filo conduttore con il passato in Maurizio Arrivabene, a cui è stato proposto di mantenere il proprio ruolo in società. Il primo esito delle indagini sportive hanno portato ad un’assoluzione, poichè non sussistono in ambito giuridico le competenze necessario per trattare la materia.
Cosa rischia ora la Juve alla luce delle ultime novità: tutti gli scenari
In ambito plusvalenze, infatti, non ci sono le prove necessarie per poter procedere, vista l’impossibilità di definire un valore congruo al cartellino di ogni calciatore.
Ma ora cosa rischia la Juventus in base agli ultimi sviluppo societari? Qualora gli atti della Procura di Torino emergessero intercettazioni o elementi tali da provare l’illecito, si potrebbero riaprire i fascicoli d’indagine.
Il secondo filone, quello che si occupa della carta privata sottoscritta con Ronaldo e il tema stipendi durante il periodo Covid, c’è bisogno di trovare altre prove per poter procedere anche dal punto di vista sportivo. La Corte Federale è in attesa di ricevere dalla Procura di Torino l’accesso agli atti che potrebbero rimettere in discussione anche la sentenza sportiva.
Le sanzioni sulle violazioni in materia gestionale ed economica, in base all’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, porta a due tipologie di scenario sanzionatorio.
La via più soft prevedere un’ammenda pecuniaria, anche piuttosto ingente, da applicare nel prossimo bilancio societario. La seconda possibilità è una penalizzazione in termini di punti in classifica, che possono variare da 1 a 3, in base agli illeciti riscontrati.