Rivoluzione Ferrari, altro colpo di scena in vista del 2023: tifosi entusiasti per quello che sta succedendo in queste ultime ore.
Il progetto tecnico per il prossimo anno ripartirà dalla buona base della F1-75 cercando di migliorare le zone oscure che hanno inciso in questo campionato. Alla guida non ci sarà più Mattia Binotto.
Dopo aver vissuto un biennio da incubo nel 2020 e nel 2021, la Ferrari sembra aver ritrovato dal punto di vista tecnico la strada giusta. Nel 2022 la scuderia del Cavallino ha varato una monoposto in grado di dare battaglia alla più quotata Red Bull.
La F1-75, soprattutto ad inizio anno, sembrava davvero la vettura da battere. Poi gli aggiornamenti degli avversari e qualche cambio regolamentare di troppo (vedi la direttiva TD39) hanno ribaltato le carte in tavola.
Alla fine è arrivato comunque un doppio secondo posto sia nella graduatoria piloti che costruttori. Da qui bisognerà ripartire per essere ancor più competitivi nel 2023. Come anticipato anche dal direttore sportivo della Rossa, Laurent Mekies, lo sviluppo del 2022 è stato interrotto anzitempo per concentrare gli sforzi economici sul prossimo anno.
Con un occhio speciale al budget cap, la Ferrari ha messo le basi a quello che è stato ribattezzato il progetto ‘675’. Le 4 vittorie e le 11 pole position sono un ottimo punto di partenza da cui ripartire.
Non ci sarà con ogni probabilità Mattia Binotto a curare questa nuova rincorsa al titolo Mondiale. Il team principal è ad un passo dalle dimissioni e lascerà il posto a Frederic Vasseur. Un nuovo corso per inseguire il sogno iridato, che manca ormai dal 2007 (costruttori 2008).
Da un punto di vista tecnico la Ferrari del 2023 rappresenterà un’evoluzione di quella attuale, senza tagli netti. Un upgrade che dovrebbe cancellare le zone oscure che hanno ostato i sogni di gloria del 2022. Migliorare la velocità di punta e la gestione delle gomme, su tutto.
Come riportato da Paolo Filisetti sulla Gazzetta Sportiva, le fiancate particolarmente larghe dovrebbero essere mantenute tali anche nel 2023. Le principali differenze saranno sul fondo, venendo incontro ai cambiamenti dettati dalla TD39, con altre modifiche che riguarderanno la disposizione della meccanica interna.
La 675 prevedrà una nuova scatola del cambio, modificata nella zona di alloggiamento della frizione. Confermato poi lo schema push rod per la sospensione anteriore, mentre per la power unit si lavora sull’affidabilità. In questo modo dovrebbe essere scongiurato il rischio di dover girare con mappature depotenziate, cosa che ha inevitabilmente ridotto la competitività nella seconda parte di questa stagione.
Non resta che aspettare la presentazione di febbraio e soprattutto i primi giri in pista nei test in Bahrain, poco prima del via ufficiale della stagione.
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