A marzo scorso è stata presa una decisione che ha cambiato le sorti della Coppa Davis 2022 e che in qualche modo ha “penalizzato” l’Italia.
Domenica si giocherà la finale tra Australia e Canada, che si contenderanno il titolo della Coppa Davis 2022. Da una parte abbiamo uno dei Paesi più forti di sempre, che con Malaga sale a quota 48 finali della competizione. Dall’altra, invece, c’è una Nazionale che è alla sua seconda finale della storia e forse mai come quest’anno può seriamente ambire alla vittoria della sua prima Davis.
Il merito va senz’altro ad un movimento in netta crescita rispetto al passato, con un Felix Auger-Aliassime a guidare il gruppo da numero sei del ranking Atp. Poi c’è Denis Shapovalov, numero 18 della classifica, a cui si aggiunge Vasek Pospisil, esperto doppista. Del resto, che il Canada sia in costante ascesa lo si era già visto nel 2019, quando si giocò la sua prima finale del torneo tra nazionali.
Tuttavia, c’è anche un po’ di fortuna, se vogliamo, nel percorso di quest’anno, tant’è che la squadra di Dancevic avrebbe potuto non partecipare alla fase ai gironi. E il motivo risalirebbe a marzo scorso, poco dopo l’inizio del conflitto in Ucraina.
Coppa Davis, il Canada avrebbe potuto non esserci
In particolare, a marzo si sono giocati gli scontri diretti che avrebbero poi determinato le squadre che avrebbero disputato i match di settembre. In quest’occasione, il Canada ha subito una sconfitta netta contro l’Olanda. Un 4-0 che non ammetteva repliche, anche perché la formazione nordamericana si presentò priva di tutti i suoi migliori giocatori che saltarono quella sfida per vari motivi.
Dancevic fu quindi costretto a convocare tutti giocatori di bassa fascia. C’erano Schnur, numero 909 del ranking, Polansky, addirittura 1496° in classifica, Diez, 346°, e Galerneau, oggi 204°. Troppo poco contro i van de Zandschulp e Griekspoor che si imposero senza problemi.
Poi, però, lo scoppio della guerra in Ucraina causò l’esclusione della Russia dalla Coppa Davis ed ecco che gli organizzatori assegnarono una wild card al Canada in virtù del suo miglior ranking rispetto alle altre nazionali eliminate nella fase preliminare.
Ciò proiettò i canadesi direttamente ai gironi senza passare dagli spareggi, con quest’ultima che rappresentava l’unica possibilità di accedervi prima che gli venisse assegnata la wild card. Ed ecco che oggi Auger e compagni possono giocarsi la prima storica Coppa Davis per il proprio Paese.