Fabio Fognini non ha mai nascosto una sua grande passione, iniziata quando era soltanto un bambino. Ma il Tennis non c’entra.
Fabio Fognini è uno dei migliori tennisti italiani di sempre, tra i nostri principali portabandiera da tanti anni. Nel suo palmares troviamo nove titoli, tra i quali spicca il Masters 1000 di Montecarlo, primo azzurro ad aggiudicarsi il torneo.
Un altro risultato sicuramente meritevole di attenzione è quando riuscì ad entrare per la prima volta in top 10 del ranking Atp, diventando così il terzo italiano di sempre a riuscirci nell’era Open (sesto se consideriamo tutta la storia del tennis) dopo i grandi Adriano Panatta e Corrado Barazzutti.
E ancora oggi, a 35 anni “suonati”, è sicuramente tra i giocatori più importanti del nostro Paese e quest’anno è andato persino vicino a guadagnarsi un posto alle Nitto Atp Finals con Simone Bolelli. L’obiettivo è sfumato all’ultimo per poco, ma sicuramente i “Chicchi” saranno elementi fondamentali nello scacchiere di capitan Filippo Volandri alle prossime finali di Coppa Davis.
Ma il tennis non è tutto per Fabio che, oltre ad essere un marito e padre premuroso e amorevole come descritto dalla moglie Flavia Pennetta, ha anche un’altra grande passione, iniziata quando era soltanto un bambino che ancora poteva scegliere cosa fare da grande.
Fabio Fognini, la sua è una passione vera
Fognini è un grandissimo tifoso dell’Inter. Una “fede” la sua che non ha mai nascosto e che ha altresì raccontato in diverse occasioni. In una di queste, in particolare, ha raccontato come è nata. “La fede calcistica è di famiglia – le sue parole –, siamo parecchi interisti. L’Inter per me significa passione, sono cresciuto guardando Ronaldo, Vieri, anche se il mio idolo è Zamorano. Materazzi, invece, mi è sempre piaciuto per la sua grinta“.
La grinta, del resto, è una delle qualità principali che caratterizza altresì il Fognini tennista, mai molle in campo e sempre sul pezzo anche in questa fase finale della sua carriera. Ma da piccolo non era così scontato che diventasse un giocatore professionista di tennis. “Da ragazzo giocavo mezzapunta, trequartista, mi piaceva far segnare gli altri, mi è sempre piaciuto il gioco di squadra. Poi a 14 anni ho dovuto smettere, se mi avesse chiamato l’Inter magari avrei continuato” ha detto scherzando.