Roberto Mancini oltre il calcio. Il CT della Nazionale azzurra è uno sportivo a tutto tondo e si diletta anche in altre discipline.
In carriera da giocatore Roberto Mancini è stato uno degli attaccanti italiani più forti e prolifici del nostro calcio. Con le sue giocate e i suoi gol, incantava il pubblico ad ogni domenica e con Sampdoria e Lazio si è pure levato lo “sfizio” di vincere due Scudetti.
Ma il feeling con la vittoria l’ha avuto anche da allenatore nelle sue varie esperienze in panchina. I tre campionati con l’Inter, le quattro Coppe Italia e quella Premier League vinta con il gol all’ultimo minuto di Sergio Aguero che fece esplodere di gioia i tifosi del Manchester City per il loro primo successo nella massima serie inglese della storia.
Poi, sono arrivati anche tanti altri titoli e, soprattutto, lo storico Europeo vinto con la Nazionale azzurra a Wembley in finale contro l’Inghilterra. Il Mancio ha legato la sua vita al calcio e negli anni ne ha raccolto i frutti. Ma non è solo questione di pallone per il tecnico classe ’64 che, di fatto, è uno sportivo a tutto tondo, cimentandosi anche in altre discipline quando ne ha l’occasione. Una, in particolare, la pratica da tempo, ancor prima dell’attuale mania che ha colpito tanti volti noti dello sport come lui.
Roberto Mancini: “Mi è piaciuto fin da subito”
Il riferimento, in questo caso, non può che essere rivolto al Padel, che negli ultimi anni ha conosciuto un successo senza precedenti a tutte le latitudini del globo. Ma Mancini, come ha raccontato in un’intervista passata al Corriere dello Sport ne era stato rapito già da tempo.
“Ho iniziato a giocare al Tennis Club Aeroporto tanti anni fa – le sue parole –. In quegli anni c’erano solo i campi qui a Bologna e nessuno conosceva questo sport. Il Padel mi è piaciuto fin da subito perché è uno sport che diverte, fati fatica e impari velocemente“.
E ancora: “Ti diverti fin dalle prime partite e anche se ancora oggi non tutti lo conoscono, il Padel continuerà a crescere in maniera esponenziale perché è uno sport aggregante“. Mancini ha poi riconosciuto la bravura di vari ex calciatori, poiché, essendo stati sportivi, hanno una predisposizione naturale nell’adattarsi a questa disciplina. “Gli sportivi sono sicuramente più portati dentro la gabbia, in particolare sulla lettura del gioco. Tra gli ex calciatori ce ne sono tanti bravi, come Candela, Totti, Fiore, Giannichedda, Marchegiani e Di Canio” ha concluso il CT.