Padel, uno sport in costante diffusione e che trova il gradimento anche di chi è impegnato in altre discipline
Il padel è un fenomeno in enorme espansione. In Europa, a guidare lo sport l’incredibile movimento spagnolo, che ha fatto sì che la disciplina rompesse i confini. In Sud America, lo sport ha sempre avuto adepti, ma ora gli appassionati crescono a dismisura anche in Italia. Ed altri paesi insospettabili, come anche quelli scandinavi, stanno investendo per ospitare tornei del World Padel Tour.
Nel nostro paese, veicolo importante per promuoverlo è stato il fatto che a praticarlo fossero (e siano tutt’oggi) personalità importanti come vip o ex sportivi di alto livello. Ma le adesioni sono sempre di più, in ogni dove. In una recente intervista, anche un campione Slam di tennis ha elogiato la crescita del padel, con il quale si trova molto a suo agio.
Le similitudini, chiaramente, sono molte. Anche se la presenza dei muri è una differenza sostanziale, che incide sulle traiettorie ed anche sulle scelte dei colpi che ogni giocatore può o non può fare. C’è anche chi non gradisce esattamente le sue caratteristiche, come aveva fatto capire, qualche tempo fa, anche Nicola Pietrangeli.
Padel, l’apprezzamento di un ex campione Slam
Alla rivista Hello!, nei scorsi giorni, Andy Murray ha fatto capire di non essere dello stesso avviso della leggenda azzurra, apprezzando e non poco il padel. “È abbastanza facile la transizione dal tennis. Ci sono alcuni colpi complicati a cui devi abituarti: c’è un colpo che giochi dal muro di fondo, un po’ come fai nello squash, e ci sono voluti alcuni tentativi! Ma in generale credo che sia un grande gioco,” ha detto, “è divertente e ci sono scambi più lunghi rispetto al tennis”.
“È emozionante vedere un nuovo sport prendere davvero slancio,” ha poi aggiunto l’ex numero 1 ATP, “non si vedono nuovi sport decollare in grande stile molto spesso”. Evidentemente, infatti, anche in Regno Unito il padel sta prendendo piede, a conferma che non è più solo il clima caldo della Spagna o del Sud America a favorirne lo sviluppo, data l’enorme crescita del numero di arene al coperto.