Alcaraz ha raggiunto ufficialmente uno storico traguardo, che suggella una stagione 2022 destinata ad entrare nella storia.
Non è certo questa la conclusione di 2022 che Carlos Alcaraz sognava. In effetti, dopo uno storico 2022, che l’ha portato a diventare il più precoce numero 1 della storia del tennis, è certamente un dispiacere per lui dover chiudere l’annata restandosene a riposo. E saltando, quindi, sia le sue prime ATP Finals che la Final Eight di Coppa Davis.
Tutto per colpa del problema agli addominali rimediato nei quarti di finale al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Uno strappo che lo terrà fermo per sei settimane. Nonostante questo, per il murciano è arrivata da poco una notizia dolcissima, che ufficializza un verdetto per moltissimi impensabile ad inizio anno.
Alcaraz, missione compiuta: il verdetto lo incorona ufficialmente
Vinto il primo torneo ATP lo scorso anno ad Umago, il talento classe 2003 ha iniziato la stagione come numero 32 del ranking. Eppure, la sua ascesa è stata inarrestabile. Prima l’ATP 500 di Rio de Janeiro ed il Masters 1000 di Miami, così – dopo il trionfo all’ATP 500 di Barcellona, l’ingresso ufficiale in Top-10, in data 25 aprile.
Per finire, altre due successi enormi, il Masters 1000 di Madrid e – più di tutti – lo US Open, al termine del quale, il 12 settembre, è diventato per la prima volta numero 1 del mondo. Traguardo dopo cui, in realtà, non ha affatto brillato, con sole sei vittorie negli ultimi dieci match giocati, fino all’infortunio.
Eppure, il suo incredibile rendimento gli ha consegnato, prima delle ATP Finals, un vantaggio di 1000 punti sul secondo in classifica Rafael Nadal. E proprio la certezza matematica che il maiorchino (eliminato ai gironi) non possa vincere il torneo, rende ora ufficialmente Alcaraz il numero 1 di fine anno della stagione 2022.
Anche Stefanos Tsitsipas aveva la possibilità di salire sul trono, ma avrebbe dovuto vincere l’evento di fine anno da imbattuto, cosa impossibile già dopo la sconfitta della prima giornata arrivata per mano di Novak Djokovic. Così, pur lontano dai campi, Alcaraz può festeggiare per quello che è un momento (ed una stagione) indimenticabile. E tutto lascia pensare che questa, per lo spagnolo, sia la prima tappa di una storia ancor più grande.