Adriano Panatta, leggenda del tennis italiano, svela un piccolo difetto di Roger Federer, il campione svizzero ritiratosi da poco
Una leggenda del tennis e non potrebbe essere altrimenti. Roger Federer sta alla racchetta un po’ come Diego Maradona al calcio e Michael Schumacher alla Formula 1. Vere e proprie icone, capaci con gioco e vittorie di riscrivere la storia degli sport in cui sono stati protagonisti.
Lo svizzero ha appena annunciato il suo ritiro, a 41 anni compiuti, dopo 20 trofei del Grande Slam conquistati nel singolo. Ed Adriano Panatta, una leggenda del tennis italiano, ha voluto così omaggiare King Roger ai microfoni di Sky Sport.
“E’ un campione che resterà indimenticabile, uno dei simboli dello sport che conoscono tutti, anche in un vicolo di Shanghai” – ha esordito Panatta – che è tornato anche sulla partita di addio dello svizzero, in un doppio con Nadal. “Era una bella immagine“.
Panatta, poi, entra nel dettaglio. “Federer faceva quello che non si poteva fare, un giocatore con una tecnica assoluta, ecco perché indimenticabile a prescindere dagli Slam vinti e del suo palmares. Era sicuramente il tennista che giocava meglio – ha poi aggiunto – tra tutti quelli che ho visto in campo, esprimeva un tennis che non si vede più adesso in modo attuale e moderno“.
“Roger Federer tennista di attacco”
Panatta abbagliato dal talento di Federer e soprattutto dai suoi gesti. “Lui amava comandare, era un tennista di spinta e di attacco dove era più forte che in difesa. Non gli piaceva difendersi però aveva soluzioni e colpi di polso a cui pensava solo lui, in recupero aveva soluzioni improvvise” ha proseguito nel suo racconto Panatta. “Lui, rispetto anche ai giocatori più forti, aveva almeno due o tre soluzioni in più da giocare in ogni zona del campo, situazioni a cui nessuno penserebbe“.
“Ruberei tutto a Federer“, ha poi aggiunto, per poi andare a scovare il pelo nell’uovo sul tema difetti. “Parliamo di un livello eccezionale, ma un piccolo difetto poteva essere la voleée di dritto; ogni tanto la perdeva perché la lavorava troppo mentre ho visto migliori rovescio in back. Poi, però, fantastico il suo dritto, così come perfetto il servizio“.
La finale di Wimbledon del 2019, persa contro Djokovic dopo cinque ore di battaglia, è l’episodio chiave per una puntualizzazione. “Aveva giocato troppo bene quella partita e quella sconfitta è stata ritenuta ingiusta dalla maggioranza delle persone, per questo Federer, a causa di quella sconfitta, rischia di essere ricordato. Ho sofferto vedendo quella sconftta, volevo una sua vittoria in quel match ma il tennis a volte è crudele come tutti gli sport” ha aggiunto, evidenziando anche una caratteristica che lo distingueva da Djokovic e Nadal. “In campo era meno cattivo di loro perché non gli serviva visto il suo giocare talmente bene“.
Panatta su Federer: “Si è ritirato il tennis”
“Quando si è ritirato Federer si è ritirato il Tennis, l’ho scritto perché lo svizzero ha rappresentato il tennis nell’era moderna, e quel tipo di gioco è sparito con il suo ritiro. Io in campo guardo la bellezza, non le vittorie, per questo sostengo che anche chi ha vinto più di Federer non sarà ricordato come lui“.