Matteo Berrettini incassa un endorsement importante con un paragone che fa esaltare il tennista romano: “E’ come lui”
Maledetti infortuni: Matteo Berrettini sta per chiudere il 2022 con il rimpianto di quel che poteva essere e non è stato. Colpa, soprattutto, dei continui problemi fisici che hanno impedito al tennista romano di poter esprimere il suo miglior gioco.
Sono arrivate comunque due vittorie importanti come i tornei di Stoccarda e al Queen’s. Due trionfi sull’erba, alla vigilia di Wimbledon che avevano fatto sperare in un percorso come quello del 2021, chiuso soltanto in finale contro Djokovic. Invece il Covid ha impedito al 26enne di partecipare all’importante torneo, confermando la sfortuna che lo ha accompagnato per tutto il 2022. Ora però si chiude con la Coppa Davis e la testa va già al prossimo anno.
La speranza è di mettersi alle spalle i problemi fisici e provare ad imporsi in uno slam. Missione possibile anche perché per Berrettini arriva un endorsement davvero importante: “E’ come lui”.
Berrettini come Federer: il paragone di Ljubicic
E’ Ivan Ljubicic in un’intervista di un po’ di tempo fa ad esaltare le qualità di Matteo Berrettini. Da ex tennista (è stato il numero 3 al mondo), manager e coach di successo (ha allenato anche Federer), il croato ha la visione chiara su quelle che sono le potenzialità dell’italiano. “E’ un ragazzo eccezionale – le sue parole a ‘Il Messaggero’ – ha una capacità e una profondità nel discutere le cose. Come lui c’è solo Federer: è perfetto, fa solo le cose giuste“.
Ljubicic continua affermando che Berrettini fa parte del gruppi di giovani che sta diventando sempre più forte. “Il suo servizio e il suo diritto fanno paura, qualcosina gli manca sul rovescio e può muoversi meglio“. Piccoli accorgimenti da adottare, magari facendo ancora più esperienza ad alto livello perché è proprio nei match più difficili che si riesce a compiere il salto di qualità. Berrettini nel 2023 spera di fare quello definitivo, di ottenere la consacrazione che poteva esserci già quest’anno se non ci fossero stati gli infortuni. Del resto Ljubicic, uno che di campioni se ne intende, ha parlato chiaro: “Come lui c’è solo Federer“.