Il finale di stagione ATP rimpiange l’assenza di Sinner e Berrettini ma festeggia anche la grande impresa di nuovi personaggi che meritano di essere sottolineati
Le immagini di Holger Rune che festeggia in modo impacciato, timido e un po’ goffo il suo primo trofeo Masters 1000 in carriera a soli 19 anni sono state emozionanti. Quasi commoventi…
Bello vederlo al fianco di uno dei suoi idoli, Novak Djokovic, battuto ma prodigo di complimenti nei confronti di quello stesso ragazzino che un anno fa aveva strapazzato nel primo turno dello US Open. E che subito dopo gli aveva chiesto un selfie, come un fan qualunque. Ci sono molti aspetti, non solo statistici ma anche umani, che meritano di essere sottolineati nell’impresa del giovanissimo tennista danese.
Rune, meglio di Sinner e Berrettini
Peccato che l’impresa di Rune abbia in qualche modo messo in ombra quella che doveva essere la stagione di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, falcidiata di problemi e acciacchi anche in questa fase finale. E pensare che esattamente un anno fa i due italiani erano al vertice del tennis mondiale e che, sempre per infortunio, Berrettini fu costretto a rinunciare alle ATP Finals a vantaggio proprio di Sinner.
Una doppia impresa da record
Immediatamente dopo la vittoria Rune ha annunciato di volersi fermare per qualche giorno e festeggiare in famiglia. Una scelta comprensibile anche per tornare con i piedi per terra e non farsi travolgere dal momento.
I dati, però, parlano della sua grande impresa. Grazie alla vittoria, sofferta e combattutissima, in tre set e 2.30’ di gioco contro l’ex numero #1 del mondo, Holger Rune fa irruzione all’interno della Top 10 del ranking mondiale ATP. Impresa compiuta a 19 anni, sei mesi e 9 giorni. Meglio e prima di lui solo Rafa Nadal e Carlos Alcaraz. Si tratta del quarto tennista dall’inizio dell’anno a rientrare nel club dei primi 10 dopo, oltre allo stesso Alcaraz, attuale #1 del mondo, Cameron Norrie, Carlos Alcaraz e Taylor Fritz. Ma soprattutto Rune il miglior danese nella storia del tennis, il primo nella Top 10. Per lui già si parla di onorificenza della corona danese in arrivo. La sua vittoria era in prima pagina, e ha dominato tutti i notiziari in Danimarca.
Niente Next Gen
Un’impresa che solo fino a poche settimane fa sembrava assolutamente impossibile. E che invece lo ha proiettato nell’Olimpo del tennis maschile. Rune in teoria doveva essere la testa di serie #1 anche a Milano, nel torneo delle ATP Next Gen Finals. Ma alla fine il danese ha preferito rinunciare per riprendersi da quella che è stata una settimana sicuramente straordinaria ma anche molto stressante.
Rune in teoria doveva essere la testa di serie #1 anche a Milano, nel torneo delle ATP Next Gen Finals. Ma alla fine il danese ha preferito rinunciare per riprendersi da quella che è stata una settimana sicuramente straordinaria ma anche molto stressante.
Il tutto in attesa delle prossime imprese che sicuramente non tarderanno ad arrivare. Nel giro di otto giorni Rune ne ha già compiute due, entrambe clamorose. Entrare nella Top 20 e a distanza di nemmeno una settimana irrompere tra i primi 10.