La stagione 2022 si chiude nel modo peggiore per Carlos Alcaraz, ma a questo punto c’è molta preoccupazione in vista del nuovo anno di fronte a un rischio concreto
Difficile giudicare una stagione straordinaria come quella di Carlos Alcaraz. Un 2022 straordinario per il giovane campione spagnolo.
Sei titoli in carriera, cinque dei quali ottenuti quest’anno: US Open, ATP Masters 100 di Madrid e Miami oltre a Barcellona e Rio de Janeiro.
E poteva andare anche meglio considerando le due finali perse, tra l’altro contro due azzurri. A Umag contro Jannik Sinner e Amburgo contro Lorenzo Musetti. Ma proprio in vista di quello che doveva essere il gran finale di una stagione comunque da incorniciare, a soli 19 anni, anche Alcaraz è costretto a segnare il passo.
L’infortunio muscolare all’addome subito al Masters 1000 di Parigy Bercy nei quarti di finale contro Rune, è peggiore di quanto ci si aspettasse. I medici che lo hanno visitato gli hanno raccomandato riposo assoluto per un mese e una lenta ripresa dell’attività entro la fine dell’anno. Sei settimane di stop che lo porteranno fino al nuovo anno senza altri tornei.
Salta l’appuntamento più ricco dell’anno, quello con le ATP Finals in programma a Milano. Ma anche la fase finale di Coppa Davis che vedrà la Spagna giocare in casa i quarti di finale a Malaga contro la Croazia.
A questo punto Alcaraz ha annunciato ufficialmente che la sua stagione 2022 finisce in anticipo. Ma sono molte le preoccupazioni anche in vista del primo Slam dell’anno, l’Australian Open, in programma già a gennaio. Alcaraz si è detto ‘fiducioso di recuperare rispettando i tempi previsti dai medici’. E dunque in tempo utile per Melbourne.
Non si tratta dell’unico rischio per Alcaraz la cui posizione di leader assoluto del ranking mondiale, il più giovane di sempre nella storia ATP, diventa a questo punto meno solida di fronte al pressing del connazionale Nadal, 900 punti da recuperare, con Medvedev e Ruud subito dietro. Senza contare anche il rischio di perdere la prima posizione in classifica ATP, insidiata dal suo ‘maestro’ Rafa Nadal, ma anche da Medvedev, Rune e Tsitispas, tutti in campo alle Finals di Torino.
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