Lorenzo Musetti si è reso protagonista di una grande stagione in questo 2022 e in un’intervista ha ammesso di ispirarsi ad un ex campione.
Quest’anno Lorenzo Musetti ha trovato la sua definitiva consacrazione nel circuito maggiore. Con le sue prestazioni convincenti che lo hanno portato a vincere gli Atp di Amburgo e Napoli, il carrarese è ormai un punto di riferimento per l’intero movimento tennistico azzurro.
Certo, la sconfitta con Djokovic a Parigi-Bercy brucia, ma intanto si era concesso il lusso di battere il numero 4 del ranking Casper Ruud al turno precedente. Del resto, che fosse un giocatore di talento lo si vedeva già da tempo. Ciò che gli mancava, e che in certe partite – come contro il serbo – manca tuttora, è la fiducia nei propri mezzi e la convinzione di poter competere ad alti livelli.
Ad ogni modo, le aspettative su Musetti iniziano ad essere elevate, a tal punto da meritare gli elogi da parte di Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta che ne apprezzano le doti “d’altri tempi”. Come il suo rovescio ad una mano, marchio di fabbrica di alcuni dei più grandi tennisti di sempre, come Roger Federer. Ma per Lorenzo l’ispirazione per questo colpo arriva soprattutto da un altro grande campione.
In particolare, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, l’azzurro classe 2002 ha ammesso di ispirarsi soprattutto a Gustavo Kuerten. “Federer è quello che ho visto di più giocare quando ero ragazzino per una questione di età. Ma uno che mi piaceva moltissimo era Guga Kuerten” ha detto.
“Naturalmente, non l’ho visto mai visto dal vivo ma mi piaceva studiare i suoi video, un pochino mi ci rivedo. Vorrei avvicinarmi a lui il più possibile perché è stato un grande“. D’altronde, si tratta di una scelta condivisibile, poiché l’ex tennista brasiliano è stato tre volte campione del Roland Garros e, nel 2000, anno di una delle sue vittorie a Parigi, fu numero uno del mondo. Dunque, chissà che un giorno non possa seguirne le orme.
Intanto, però, un altro aspetto di Musetti che sta stupendo gli addetti ai lavori è la sua completezza, che lo ha portato ad affermarsi non solo sulla terra rossa (ad Amburgo), sua superficie preferita, ma anche sul veloce e ora nei match indoor.
“Per questa stagione abbiamo scelto di investire su questa superficie, uscire dalla zona di comfort – le sue parole –. In fin dei conti sul veloce si gioca la maggior parte dei tornei“. Ciò lo sta quindi portando a sentirsi “sempre più a mio agio sul veloce e questo mi dà molta fiducia per il futuro” ha poi aggiunto.
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