A 52 anni, Agassi si occupa di diverse cose nella propria vita: è impegnato uno scopo nobile, ma non ha perso la passione per il tennis
Il solo di fatto di essere uno degli otto giocatori nella storia ad aver completato il Career Grand Slam basterebbe per capire quanto importante sia la figura di Andre Agassi sia importante per il mondo del tennis. Un ragazzo che ha rappresentato la rottura dei canoni per il suo modo di fare e vestirsi, un campione divenuto leggenda dopo tanti errori commessi ed una “redenzione” totale.
Non solo questo ovviamente, ma anche un tennista dal talento straordinario, che ha anticipato i tempi per la sua capacità di colpire d’incontro, per le sue risposte letali e la sua longevità. Quello che oggi Agassi è, rappresenta dunque il frutto del suo percorso, umano e tennistico, e prende le mosse proprio dalla svolta nei suoi ultimi anni di carriera.
Che fine ha fatto Agassi? Non solo tennis nella sua vita
Proprio nel novembre di 25 anni fa, l’americano attraversava il momento peggiore della propria storia sportiva, precipitando al numero 141 della classifica ATP. In seguito, nella sua apprezzatissima biografia Open, confesserà di aver fatto uso anche di metanfetamina proprio nello stesso periodo.
L’anno chiave, nella sua vita, è stato probabilmente il 1999. Un’annata nella quale, dopo l’annullamento del matrimonio con Brooke Shields, l’atleta di Las Vegas ha ritrovato il suo miglior tennis ed anche la serenità extra campo, cominciando la storia d’amore con la futura ed attuale moglie, la leggendaria Steffi Graf.
Ed il presente di Agassi ruota proprio intorno alla famiglia, ai figli Jaden Gil e Jaz Elle, alla moglie e alla scelta che con quest’ultima ha compiuto, dopo aver cambiato la propria vita, di aiutare le persone in difficoltà e fare per loro la differenza, tematica principale della parte finale di Open.
Fondata nel 1993, infatti, la Andre Agassi Foundation For Education è diventata un progetto sempre più importante. Essa, come recita il sito della fondazione, ha come obiettivo quello di offrire “opportunità e risorse educative ad una popolazione svantaggiata“. Uno scopo nobile, che rende l’ex numero 1 del mondo un vero filantropo, esempio anche fuori dal campo.
Tra i suoi impegni, però, c’è anche il tennis. Tutti ricorderanno, nel 2017, la brevissima parentesi come allenatore di Novak Djokovic, prima che quest’ultimo tornasse dal suo vecchio team guidato da Marjan Vajda. In ogni caso, Agassi non si è fermato, e spesso segue gli allenamenti, da due anni, di Sebastian Korda, numero 33 del ranking mondiale