Novak Djokovic al centro di una polemica innescata da un collega. Stavolta la sua posizione sul vaccino non c’entra niente.
Il 2022 è stato un anno complicato per Novak Djokovic che fin da gennaio, per via della sua posizione sul vaccino, ha incontrato ostacoli che gli hanno impedito di giocare regolarmente.
Prima in Australia, dove non ha potuto partecipare al primo Slam della stagione. Poi il lungo periodo difficile sul piano psicologico che lo ha condizionato a Dubai, Montecarlo e Madrid. La svolta è arrivata a Roma dove si è aggiudicato il suo sesto titolo agli Internazionali.
Una buona prova anche a Parigi, dove è stato sconfitto dal vincitore del torneo Rafa Nadal ed eccolo di nuovo lì ad alzare un trofeo prestigioso, quello di Wimbledon, il suo settimo, che gli peraltro ha contribuito in maniera determinante alla sua presenza alle Nitto Atp Finals di Torino.
Ciò grazie ad una regola dell’Atp, stabilita circa vent’anni fa, la quale stabilisce che chi vince almeno uno Slam e resta in top 20 della race fino al termine della stagione ha accesso diretto alle finali. Tuttavia, questa stessa regola non è vista di buon occhio da un avversario di Nole, il britannico Cameron Norrie.
Novak Djokovic, Cameron Norrie non ci sta
“Novak è qualificato grazie alla vittoria di Wimbledon e questo è un po’ strano. Io non so se la regola è questa, ma comunque mi sembra ingiusto. Penso che anche per Kyrgios, che ha perso la finale, sarà così” le parole di Norrie in conferenza stampa da Parigi dopo la vittoria su Kecmanovic.
Aldilà della sua opinione, però, nessuno può opporsi alla presenza di Djokovic alle Finals. Da questo punto di vista, il regolamento è chiaro e Norrie e colleghi non ci possono fare nulla.
Vale la pena sottolineare che comunque la decisione dell’Atp di non assegnare punti a Wimbledon ha di fatto falsato classifica e race. Il serbo, infatti, grazie ai 2.000 punti di Londra sarebbe in top 5. E Kyrgios, tirato in ballo dal britannico, con i punti della finale dei Championships, sarebbe in piena corsa per le finali. Dunque, anche se fosse stata una stagione “normale”, il campione di Belgrado avrebbe ampiamente centrato l’obiettivo Torino.