L’attesa per il Rush finale di Bolelli e Fognini verso le ATP Finals di Torino si stempera dopo la sconfitta decisiva di Parigi, ma vale la pena di tornare a una grande impresa della nostra coppia
Peccato… La sconfitta contro Bopanna e Middelkoop in due è set nel nel secondo turno del torneo di doppio del Paris Masters ha messo una pietra sul sogno di Simone Bolelli e Fabio Fognini verso le ATP Finals
E’ vero che da una parte il torneo ATP Masters 1000 di Parigi Bercy poteva consegnare loro l’accesso alle ATP Finals di Torino negato nel torneo del singolare a Berrettini e Sinner, protagonisti di una stagione sofferta, complicata e non molto fortunata. Ma dall’altra c’è la crescente attesa per l’appuntamento di Coppa Davis. Bolelli e Fognini sono una coppia che ha saputo migliorarsi e consolidarsi molto nel corso delle ultime stagioni. E il loro apporto può diventare decisivo nella fase finale del torneo a squadre in programma a Malaga tra tre settimane.
Quella volta che Bolelli e Fognini
Tuttavia, anche se la classifica al momento ci dice che non avremo nemmeno questo spicchio di squadra azzurra per la quale fare il tifo al PalaAlpitour di Torino, vale la pena tornare con la memoria a una grande impresa compiuta sei anni fa da Simone Bolelli e Fabio Fognini quando le Finals si giocavano alla O2 Arena di Londra.
Fu lì che gli Azzurri siglarono il loro primo storico successo nel torneo di fine anno. Storico non solo per loro come squadra. Ma per tutto il tennis italiano. Perché nessun tennista azzurro era mai riuscito a conquistare una sola partita nelle ATP World Tour Finals prima di loro. Nemmeno Adriano Panatta nel 1975 e Corrado Barazzutti nel 1978.
Un successo storico, una dedica triste
Già eliminati, Bolelli e Fognini si sono tolti la soddisfazione di battere l’indiano Rohan Bopanna (curiosamente sulla loro strada anche a Parigi) ed il rumeno Flrian Mergea, dal canto loro già qualificati alle semifinali, 6-4 1-6 10-5, in un’ora di gioco.
Molti ricorderanno anche la bella dedica di Fognini, uomo duro sul campo ma di grandissima sensibilità. Erano i giorni immediatamente successivi alla strage del Bataclan a Parigi. Un gruppo di integralisti aveva fatto fuoco all’impazzata nel locale durante un concerto. E una delle vittime, Valeria Solesin, una ricercatrice veneziana di 28 anni, rimase uccisa.
Fabio scrisse sul vetro della telecamera “4 Paris e Valeria”. La famiglia della ragazza apprezzò molto il gesto.
É stata la prima grande affermazione di Bolelli e Fognini a livello internazionale, una lunga rincorsa che non si è ancora conclusa e che si spera possa finire in gloria, a Torino e magari anche a Malaga, da qui alla fine del mese.