Tra le tante curiosità del mondo del tennis spicca quella che riguarda la partita più lunga mai giocata
Interruzioni, infortuni, sospensioni legate al maltempo. Ma il tennis prevede anche un’altra statistica che riguarda la durata degli incontri.
Con qualche curiosità degna del Guinness dei primati. Di quello che riguarda la storia del tennis meno recente si sa poco. Si vocifera di una partita lunga 14 ore giocata negli anni ’50. Ma le testimonianze a riguardo sono discordanti e non molto precise. Dagli anni ’80 invece la IFT tiene una rigorosa statistica che riguarda ogni singola partita. Tempi, percentuali, punteggio e molto altro. E stando a questi dati la partita più lunga della storia risale al torneo di Wimbledon, stagione 2010.
Sono di fronte John Isner e Nicolas Mahut, due giocatori fisicamente simili ma tecnicamente profondamente diversi. Isner, un colosso di 2.06 con un servizio micidiale e potentissimo, è un buon singolarista con uno score non straordinario ma importante. Mahut, 15 centimetri più basso del rivale – solo 1.91 – è un ottimo giocatore di doppio con un ruolino di marcia nei tornei individuali non brillantissimo e un po’ altalenante. Ma in quella partita sono riusciti a entrare entrambi nella storia.
Da 12 anni quella gara è ufficialmente riconosciuta come la partita più lunga nella storia del tennis professionistico: 11 ore e 5 minuti di gioco. Dal primo servizio all’ultimo punto. All’epoca a Wimbledon si giocava senza tie-break e si andava avanti a oltranza pur di avere il doppio game di vantaggio previsto in ognuno dei cinque set contemplati dal regolamento. Arbitro dell’incontro è Mohamed Lahyani.
Una prima parte del match sostanzialmente ‘normale’. Molti scambi estremamente lunghi, ma nulla di anormale rispetto al solito. Si inizia alle 18.18 del 22 giugno 2010. E sul 2-2 Isner e Mahut tornano in albergo con la partita sospesa per oscurità.
Si riprende il giorno dopo sul campo 18 di Wimbledon con un quinto set leggendario. Puntando tutto sul servizio Isner e Mahut non mollano di un millimetro. Nonostante fatica, crampi e disattenzioni provocate da una crescente stanchezza. Anche l’arbitro non ne può più. Ma resta sulla sua sedia: anche quando gli chiedono più volte se vuole essere sostituito. Alle 16. 57 il set entra nel libro dei record sul 25-24 di Isner. Il più lungo di sempre.
Dopo meno di un’ora altro record abbattuto. La loro è anche la partita più lunga di sempre, scavalcando le 6 ore 33 del match tra Santoro e Clement al Roland Garros 2004. Altra sospensione per oscurità alle 21.10 sul punteggio – incredibile – di 59-59.
La mattina dopo quando Isner e Mahut riprendono a giocare, c’è una piccola folla sul loro campo per assistere a una pagina storica. Forse irripetibile. La gara si chiude nella mattinata del 24 giugno dopo altri 67’ di gioco sul 70-68 per Isner che strappa il servizio decisivo a Mahut. L’americano marca il punto decisivo e crolla a terra. Un po’ per la gioia e un po’ per la fatica. I due si abbracciano. Foto ricordo match testimoniato da una targa appesa fuori dal campo.
I due si sono curiosamente affrontati anche l’anno dopo: ma Isner vinse in tre set e in poco più di due ore.
In una sola partita Isner e Mahut hanno battuto altri quattro record oltre a quello per il match più lungo di sempre. Maggior numero di ace, 216 (113 di Isner, 103 di Mahut), il maggior numero di game (183), il set più lungo di sempre: otto ore e 11 minuti. Solo questo molto più lungo della seconda partita più lunga di sempre (6.43 nel match di Davis del 2015 tra Souza e Mayer). E il set con il maggior numero di game: 138.
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