Presto, nel tennis ci saranno due grosse novità regolamentare: le scelte volute dall’ATP, alla lunga, essere una rivoluzione.
Negli ultimi anni, si è acceso il dibattito su come rendere il tennis uno sport “più televisivo”. Questo si evidenzia, in breve, nell’idea di accorciare le partite, in particolare riducendo i tempi morti. In questa direzione, ad esempio, muove anche l’introduzione dello shot-clock, il cronometro che parte tra un punto e l’altro, ed “obbliga” i giocatori a servire al massimo 25 secondi dopo la conclusione del punto precedente.
Una novità che è stata introdotta dopo alcune sperimentazioni. In particolare a partire dalla prima edizione delle NextGen ATP Finals, la rassegna che mette l’uno contro l’altro i migliori otto giocatori tra quelli che, all’inizio di ogni stagione, hanno un’età inferiore ai 21 anni. E proprio grazie al torneo che si svolge a Milano, quest’anno, si vedranno ulteriori novità regolamentari.
Si ricorda, in particolare, che le NextGen ATP Finals si svolgono con un formato davvero unico: partite al meglio dei 5 set, con set che però si chiudono arrivando a 4 giochi e non a 6 (ed il tie-break si svolge sul 3-3). In più, si procede in ogni gioco con il No-Ad, il punto secco sul 40-40 che elimina i vantaggi. Idee, per ora, rimaste tali, e che mai si sono viste in un torneo ATP classico.
Nonostante questo, però, a Milano si continuerà anche per il 2022 sulla stessa strada, quella di fornire un modello differente di tennis, dal quale perlomeno prendere spunto nell’intento di ridurre i tempi morti. Dunque, il torneo di questa stagione, porterà ulteriori ed interessanti novità, che potrebbero produrre anche una svolta nel circuito.
Nel dettaglio, difatti, quest’anno i giocatori vedranno lo shot-clock accorciarsi a 15 secondi dopo i punti che verranno chiusi con un ace o con un servizio vincente, punti nel quale dunque non v’è uno scambio vero e proprio. La seconda novità, invece, non ha a che fare con aspetti tecnici del gioco, ma ne cambia comunque i ritmi. I cambi campo, infatti, verranno effettuati – per la prima volta – non più dopo 2 giochi, ma 3. Una scelta che ridurrà dunque il numero di pause totali, ferma restando la pausa ad ogni fine parziale.
Ai cambiamenti relativi alla struttura del gioco e del punteggio, spesso gli appassionati di lunga data sono restii. Eppure, quelle sopracitate, potrebbero essere novità da tenere d’occhio per il futuro. Rendere più fruibile il tennis agli occhi del pubblico, d’altronde, è uno degli obiettivi chiave dell’ATP da quando le NextGen Finals hanno preso piede.
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