Matteo Berrettini ha parlato della sua situazione e di un tema molto discusso che, purtroppo, si manifesta troppo spesso.
A Napoli Matteo Berrettini ha subito l’ennesimo infortunio della sua stagione che lo ha costretto ad un altro stop. Il romano, infatti, ha dovuto necessariamente fermarsi e rinunciare all’Atp 500 di Vienna dove era inizialmente iscritto per recuperare dal problema al piede sinistro.
Certamente, non è stata la notizia che tifosi e lo stesso Matteo speravano di ricevere dopo la finale del torneo campano, anche perché adesso le Finals di Torino sono un obiettivo quasi impossibile da raggiungere.
Un vero peccato poiché l’azzurro già l’anno scorso non aveva potuto portare a termine la sua esperienza alle finali sempre a causa di un infortunio. Ma del resto lo sport è anche questo e lo stesso Berrettini sembra saperlo già. “Sin da bambino mi sono fatto male spesso perché spingevo sempre al 110%. Si sa che lo sport a questi livelli non è il massimo per il corpo” ha detto in un’intervista al Corriere dello Sport.
Nella stessa occasione, ha parlato della sua situazione che lo vede costretto all’ennesimo stop forzato di stagione. E a questo proposito, per fortuna, non dovrebbe volerci molto prima di poter tornare in campo. “Fortunatamente non è un infortunio serio – ha detto –. Era importante scongiurare qualsiasi tipo di lesione, ma c’è del liquido nel piede che deve andar via. Sto facendo terapie per questo“.
Matteo Berrettini, la stoccata è inevitabile
Dunque, c’è speranza di rivederlo per l’ultimo torneo della stagione, il Masters 1000 di Parigi-Bercy che si svolgerà la prossima settimana nella capitale francese. Tuttavia, andrà capito perché si è presentato questo problema al piede. “Con il mio team, cercherò di capire da cosa è causato. Bisogna avere pazienza” ha affermato.
Parlando poi dei suoi connazionali che tanto bene stanno facendo come lui in questi anni, Berrettini sostiene che non importa se i tifosi “preferiscano me, Sinner, Musetti o gli altri” ed “è bello che seguano il tennis, diventato più mainstream“. Tuttavia, secondo lui, c’è un problema insito in questa passione dei fan per lo sport: “È una cosa molto bella, ma allo stesso tempo pericolosa. Si rischia sempre il commento non costruttivo ma da bar“.
Questo è un problema reale che purtroppo si presenta troppo spesso e che colpisce tutti i volti noti di sport, spettacolo e altri settori, lui compreso. Perciò, Matteo non ha potuto nascondere il suo disappunto a riguardo, lanciando una stoccata ai cosiddetti “leoni da tastiera”.
“Sui social ci sto, ma non tantissimo – le sue parole –. Leggo, alcune volte sorrido e altre ci rimango male. Più che altro mi sorprende la cattiveria, mi chiedo come uno si possa sfogare così tanto su qualcuno“. E ancora: “Mi inquieta la mancanza di sensibilità umana, come se noi fossimo macchine che devono fare solo quello. Se falliamo siamo da rottamare e se vinciamo siamo da mettere su un piedistallo“. Ad ogni modo, Berrettini riesce a non dare troppa importanza a questi commenti: “Alla fine vado a dormire lo stesso e il giorno dopo sono tranquillo, ma mi dispiace che a volte il tennis venga visto così” ha concluso.