Assente a Vienna dove all’ultimo istante ha dovuto rinunciare all’evento, Matteo Berrettini non ha intenzione di rinunciare all’ultimo Master 1000 di stagione
Ci sono due, e solo due grandi eventi che Matteo Berrettini in questo momento ha in testa e che sono il suo obiettivo primario.
La Coppa Davis, che vedrà l’Italia impegnata a Malaga dal 21 novembre per la fase finale affrontando nei quarti gli Stati Uniti. E il torneo di Parigi Bercy, ultimo ATP Masters 1000 della stagione.
Anche se le ATP Finals restano purtroppo un obiettivo molto difficile da concretizzare, soprattutto dopo l’assenza forzata a Vienna e il mancato successo di Firenze e di Napoli, Berrettini è fiducioso di poter disputare almeno ancora un torneo ad altissimo livello prima che la stagione si chiuda. Parigi si apre il 31 ottobre. Una settimana per giocarsi l’ultima chance di andare a Torino, sapendo che le possibilità sono comunque poche.
Berrettini, un mese fittissimo
La decisione di rinunciare a Vienna sarebbe proprio motivata da un fattore di carattere conservativo. Una scelta di buon senso. Recuperare le forze, rimediare alle fastidiose vesciche che lo hanno tormentato nella semifinale e nella finalissima di Napoli persa contro Lorenzo Musetti.
In questo momento Berrettini è 13esimo grazie al secondo posto di Napoli perdendo un solo set prima della finale. E con 2.375 punti, deve recuperare 850 lunghezze da Felix-Auger-Aliassime, settimo. É evidente che il destino di Berrettini non è solo nelle mani del tennista romano. Ma anche in quello di tutti quello che lo precedono in classifica.
Certo, se dovesse arrivare il trofeo di Parigi, Berrettini oltre a 1000 punti di dote porterebbe a casa il primo Masters di questa stagione, il suo terzo trofeo in un 2022 comunque tormentato dopo quelli sull’erba di Stoccarda e del Queen’s. Il modo migliore di prepararsi al meglio in vista delle finali di Davis.