Musetti è stato accostato, per un aspetto del suo gioco in particolare, ad una leggenda del tennis: il dettaglio fa impazzire i fan.
Lorenzo Musetti ha vinto domenica il suo secondo torneo sul circuito maggiore, l’ATP 250 di Napoli, battendo in finale il connazionale Matteo Berrettini. Di fronte a quest’ultimo, alle prese con qualche problema fisico, il carrarino ha comunque messo in mostra tutti i progressi degli ultimi messi, che lo hanno ora spinto anche al best ranking di numero 23 del mondo.
Da quando a luglio ha vinto il suo primo trofeo, ad Amburgo, Musetti è in un incredibile stato di forma, con una fiducia mai avuta prima nei propri colpi. Questo fa sì che in campo si veda il suo miglior tennis, molto completo, nonostante i 20 anni età. E con delle qualità che spesso hanno indotto molti fan, e qualche addetto ai lavori, ad un paragone davvero illustre.
Musetti come Federer? Il dettaglio in comune tra i due tennisti
Parliamo ovviamente di Roger Federer, uno dei più grandi campioni della storia del tennis, che – con i suoi successi e con il suo gioco incredibilmente elegante – ha lasciato un segno indelebile nei cuori dei tifosi. Negli anni, prima ancora che si ritirasse, diversi sono stati i giocatori a lui accostati, a livello tecnico ed estetico, a partire da Grigor Dimitrov.
Affrontando l’argomento, però, il coach di Musetti, Simone Tartarini, è sembrato avere le idee piuttosto chiare: “Roger è unico, in campo sembrava volasse tanta era la leggerezza dei suoi movimenti e delle sue esecuzioni. Probabilmente la gente accomuna Lorenzo a Roger perché entrambi riescono a trovare delle soluzioni in campo molto difficili con estrema semplicità”.
Infine, però, non si è voluto nascondere, riconoscendo anche il grande valore del talento sul quale lavora oramai da moltissimi anni: “Diciamo che forse sul piano della fluidità dei colpi hanno qualcosa in comune“. Una frase che ribadisce la grande fiducia nei confronti di Musetti, che proprio quando è libero di testa sembra dare il meglio di sé, e che non vuole certo fermarsi dopo aver vinto a Napoli.