Novak Djokovic resta fermo sulle sue posizioni che inevitabilmente potrebbero portarlo a rivivere determinate situazioni.
Questa che sta per concludersi non è stata una stagione come tutte le altre per Novak Djokovic, che ad inizio anno fu trattenuto dalle autorità per essere arrivato in Australia senza vaccino. Le regole all’ingresso del Paese sono molto dure e per questo, dopo alcuni giorni senza poter uscire liberamente, è stato rispedito a casa senza dargli la possibilità di disputare gli Australian Open.
Fu una batosta per il tennista serbo che da lì in poi iniziò a vivere un periodo molto difficile prima di poter tornare in campo. Tant’è che le sue prime partite al rientro le giocò sotto tono. Poi, però, arrivò il momento della svolta tra Roma e Roland Garros. Le sue prestazioni migliorarono e a Londra vinse il suo settimo titolo di Wimbledon.
Dopo i Championships, ha dovuto rinunciare alla stagione nordamericana su cemento, compreso saltare lo US Open, sempre a causa della sua posizione sul vaccino. Ma ciò non gli impedito comunque di disputare e vincere i tornei di Tel Aviv e Astana, dove si è guadagnato l’accesso alle Nitto Atp Finals di quest’anno. Tuttavia, aldilà dei successi maturati in campo, la sua situazione resta difficile in quanto Novak non ha cambiato idea sul tema vaccino. E per gli Australian Open del 2023 sarà tutto da vedere.
Djokovic, la situazione resta complessa
Della faccenda ne ha parlato il suo coach Goran Ivanisevic che ha altresì parlato di un suo possibile ritiro dall’ultimo Masters 1000 di stagione di Parigi-Bercy, in programma dal 29 ottobre al 6 novembre. “È chiaro che giocherà a Torino – afferma il croato in un’intervista a Sportske Novosti –, ma resta da vedere se prima andrà a Parigi“.
Questo perché, in una stagione complessa come questa, Nole potrebbe decidere di prepararsi al meglio per il torneo parigino. E dunque una sua eventuale rinuncia non dipenderebbe dalla sua posizione sul vaccino. Al contrario, quest’ultima questione potrebbe portarlo all’esclusione dal primo Slam della stagione.
“Dal momento che nulla è cambiato in merito alla questione vaccino, resta da vedere cosa e come decideranno gli australiani” ha poi dichiarato Ivanisevic al giornale croato. Il direttore degli Open d’Australia, Craig Tiley, sarebbe ben lieto di accogliere l’ex numero 1 al mondo a Melbourne. Tuttavia, ha fatto sapere recentemente di aver parlato con le autorità del Paese della situazione, ma, alla fine, la presenza di Djokovic al torneo dipenderà esclusivamente dal governo e dallo stesso giocatore.