Alcaraz ha stupito tutto con la sua rapida ascesa al numero ATP. Ed ora, un famoso coach ha svelato ciò che lo rende speciale.
È stato paragonato, in Spagna, a Rafael Nadal, per la sua precocità, mentre c’era chi invitava alla prudenza. Ma Carlos Alcaraz ha continuato a lavorare con pazienza ed umiltà sotto la guida di Juan Carlos Ferrero. E dopo appena due anni dal suo esordio nel circuito, nel 2020, è oggi il numero 1 del mondo, in seguito al successo allo US Open.
Un traguardo raggiunto affinando il proprio gioco, ma ancor di più la lettura dei momenti del match. Perché a livello tecnico, in realtà, i punti deboli dello spagnolo sembrano davvero essere pochissimi, se non del tutto assenti. Un coach, d’altronde, si è prodigato in un’analisi delle sue qualità, arrivando ad una conclusione davvero unica, che coinvolge anche Novak Djokovic e Roger Federer.
A Ferrero, ex numero 1 e campione Slam, viene spesso riconosciuto il merito di aver creduto da subito nello straordinario talento del diciannovenne murciano. Che oggi è considerato un tennista unico nel suo genere, oltre che assolutamente moderno. Lo ha fatto capire anche Patrick Mouratoglou, allenatore di Simona Halep, analizzando il gioco del tennista iberico per Tennis Majors.
E la logica ha portato The Coach a riassumere così Alcaraz, senza risparmiarsi illustri paragoni: “Unisce le qualità dei tre più grandi tennisti della storia. Penso che il suo gioco sia più vicino a quello di Federer. Come lui, è molto aggressivo e creativo e cerca sempre di prendere iniziativa con la palla. La velocità con cui riesce a risalire dal fondo della pista alle retrovie è Roger allo stato puro. E allo stesso tempo ha le doti di contrattaccante proprie di Djokovic“.
Con Nadal, del quale sembra destinato ad ereditare lo scettro di tennista più forte di Spagna, non ha di certo in comune solo la nazionalità. “Può giocare scambi lunghi con tanti cambi, come Rafa“, ha detto Mouratoglou. Una sintesi dei tre giocatori più vincenti della storia che ad Alcaraz potrebbe dare la possibilità di ritagliarsi a sua volta il proprio spazio nella storia del gioco. E neanche la giovane età è un ostacolo: “Il suo gioco combina una potenza ed un tocco incredibili. Non avevo mai visto un ragazzo di 19 anni così completo”.
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