A volte basta un dettaglio a cambiare il destino di una persona, ne sa qualcosa il figlio di un grande tennista che ha rinnegato il suo talento per suonare heavy metal
Ci sono testimonianze dirette, riconfermate anche da parte della sua famiglia, di un Lars Ullrich particolarmente bravo e dotato con la racchetta in mano.
Non solo. Lars, figlio di Torben e nipote di Einer Ullrich, due tennisti con un discreto palmares e guadagni importanti, a sedici anni si era trasferito a Los Angeles con tutta la famiglia per cominciare ad allenarsi da professionista. Doveva essere la concretizzazione del suo talento di tennista.
Ma le lunghe ore di fondamentali palleggi a quanto pare non facevano per lui. Suo padre Torben, che oggi ha 94 anni e si gode una dorata pensione grazie soprattutto ai guadagni del figlio oltre che ai propri in California, ne aveva parlato una quindicina di anni fa in una intervista a Rolling Stones: “Sono stato un discreto tennista, ottimo se si considerano gli standard danesi dell’epoca, ma ero convinto che Lars potesse diventare un ottimo tennista. Uno da top 10. Aveva il braccio e la freddezza, e qualche colpo importante. Ma io per primo sono stato affascinato dalla musica, dal cinema, dalla narrativa. E quando mi ha detto… ‘papà, voglio fare il musicista’ non ho saputo oppormi. Con il senno di poi aveva ragione lui…”
Torben Ullrich dopo la sua carriera di tennista ha diretto film, scritto sceneggiature, suonato in una jazz band insieme al suo grande amico Dexter Gordon, splendido sassofonista che è il padrino di Lars Ullrich. E dai 17 anni il promettente Lars ha definitivamente lasciato le racchette per prendere le bacchette. Merito anche del padre: fu lui a portarlo a 9 anni al suo primo concerto, uno show dei Deep Purple. Da lì in poi la musica ebbe il sopravvento.
Lars Ullrich, batterista più potente che tecnico, è considerato un esempio per come usa doppia cassa e per il moderatissimo uso di piatti, quasi del tutto assenti in alcuni dischi. In un certo qual modo un precursore. L’incontro con Kirk Hammett (chitarra) e soprattutto quello con James Hetfield gli cambiarono definitivamente la vita.
Fu proprio Lars a 18 anni a pubblicare un annuncio dal quale sarebbero nati i Metallica. Lui la batteria aveva già cominciata a suonarla a 12 anni in Danimarca. E una volta in California chiese e ottenne di diradare le lezioni di tennis per incentivate quelle di percussioni.
Il resto è storia. Lars Ullrich, a dispetto di tanti problemi, dipendenze da droghe, alcol e altrettante riabilitazioni, è un uomo che ha confezionato dieci tra gli album più influenti della musica metal collezionando quasi duemila concerti in carriera tra Metallica, progetti solisti e altre band.
E il tennis? “Non è mai stata una mia priorità e nemmeno un grande divertimento, sono sincero – ha dichiarato recentemente – ma quando sono tornato a Copenhagen sui campi dove mi allenavo da ragazzino e mi hanno chiesto di fare qualche palleggio mi sono sentito a mio agio e sereno”.
A dispetto della sua fama Ullrich non è molto amato dal grande pubblico. Anzi, c’è chi sostiene che il suo talento sarebbe stato espresso meglio nel tennis che nel metal. Eppure oggi Lars Ulrich ha un patrimonio personale che sfiora il mezzo miliardo di dollari e con i Metallica ha venduto quasi 200 milioni di dischi.
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