L’ex allenatore e grande amico di Roger Federer ha raccontato un aneddoto che rivela una parte della personalità del campione svizzero.
È ormai passata più di una settimana dall’addio al tennis di Roger Federer avvenuto alla O2 Arena di Londra in occasione della Laver Cup. È stata una grande festa e ricca di emozioni, vissuta insieme a familiari, tifosi e tutti gli amici e avversari che lo hanno accompagnato in tutti questi anni di carriera.
L’ultima partita è finita con una sconfitta ma il campione svizzero non ne ha fatto un dramma, anzi. Per lui era importante scendere un’ultima volta in campo e celebrare il suo ritiro con i suoi cari.
Peraltro, il match lo ha giocato insieme a Nadal, suo grande amico-rivale con cui ha condiviso gran parte dei successi più prestigiosi degli ultimi vent’anni. E al momento delle celebrazioni entrambi non sono riusciti a trattenere le lacrime tenendosi persino per mano quando venivano trasmessi estratti della sua carriera, lasciando a tutti noi un’immagine forte che rimarrà non solo nella storia del tennis ma di tutto lo sport.
Ma il ritiro di Federer ha significato altresì il racconto di diversi aneddoti su di lui da parte di chi gli è stato vicino durante la sua carriera. Come Severin Luthi, uno degli allenatori che ha contribuito al successo di Roger.
Luthi racconta Federer
“Le persone non si rendono conto di quanto Roger si preoccupi per gli altri – racconta Luthi in un’intervista riportata da Tennis World –. Nel 2009 ha perso un match contro Tsonga a Montreal dopo essere stato avanti 5 a 1 nel terzo set“.
L’allenatore svizzero ha spiegato di essere rimasto “un po’ deluso dopo la partita” in quell’occasione e che “non riuscivo a nasconderlo“. Ed è qui che lo stesso Luthi avrebbe avuto una testimonianza tangibile della sensibilità di Roger, a conferma ulteriore della sua tesi. “Roger mi ha chiesto se andava tutto bene e io gli ho risposto di sì – prosegue –. Ero solo un po’ triste e mi chiedevo cosa avrei potuto fare di diverso, anche se sapevo che dipendeva principalmente da lui“.
Dunque, all’epoca, a Federer non sarebbero sfuggite le sensazioni di rammarico provate dal suo coach in quei frangenti. Pertanto, il 20 volte campione Slam gli avrebbe detto: “Penso che a volte tu sia più dispiaciuto di me quando perdo un incontro“. “Probabilmente era vero!” l’ammissione di Luthi.