Tennis, assurda rissa tra Corentin Moutet e Adrian Andreev al termine degli ottavi di finale del Challenger di Orleans.
Negli anni abbiamo assistito a diversi episodi più o meno indecorosi nel tennis, quasi sempre da parte degli stessi protagonisti. Nick Kyrgios e Daniil Medvedev sono indubbiamente tra i giocatori contemporanei che più si sono “guadagnati” la nomea di bad boy del movimento grazie ai loro atteggiamenti sopra le righe.
Celebre, ad esempio, la sfida tra l’australiano e Tsitsipas che a Wimbledon non se le sono mandate a dire. Gli screzi sono poi proseguiti anche sui social con stoccatine dall’una e dall’altra parte che non gli hanno fatto fare certo una bella figura. Più recente, invece, l’episodio di Medvedev, che a Metz ha reagito ai fischi del pubblico mimando i gesti di una scimmia.
Ma loro non sono certo i primi e non saranno gli ultimi a tenere comportamenti simili su un campo da tennis. In passato, c’era John McEnroe, famoso per le sue reazioni non sempre esempi di bon ton tennistico. Ma forse una scena come quella vista in occasione degli ottavi di finale tra Corentin Moutet e Adrian Andreev del Challenger di Orleans non era mai capitata prima.
Al termine del match, i due giocatori sono venuti alle mani e soltanto l’intervento del giudice di sedia ha impedito che l’episodio sfociasse in qualcosa di ben peggiore. Il bulgaro e il francese, infatti, anziché salutarsi sotto rete come si fa di solito, hanno iniziato a spingersi e ad offendersi reciprocamente. Motivo per cui l’arbitro è dovuto scendere dalla sua postazione e sedare la rissa.
Una volta tornati negli spogliatoi, Moutet ha alimentato la polemica pubblicando una Stories su Instagram. “Non ho da scusarmi per ciò che è successo alla fine del match – le sue parole –. Quando un giocatore si permette di mandarmi a quel paese a più riprese guardandomi negli occhi, non posso evitare di fargli capire a modo mio che non sono cose che si fanno“.
“Avete applaudito questo giocatore al termine della partita, può essere che per voi queste siano cose accettabili, ma per me no” ha aggiunto. Inoltre, il transalpino ha spiegato che Andreev lo avrebbe minacciato dandogli appuntamento fuori dal campo: “Mi ha minacciato e mi ha chiesto di aspettarlo all’uscita del campo. Cosa che ho fatto ovviamente, l’ho aspettato per dieci minuti. In effetti lui era nascosto dall’altra parte, dietro a sei addetti della sicurezza“.
Tuttavia, Moutet sarebbe disposto per chiarire una volta per tutte la questione, anche se in maniera diversa ha specificato. “Ho ben sentito le tue minacce, quindi quando sarai uscito dalla stanza dove ti sei nascosto sarò ben felice di vedertele realizzare. Quindi ti aspetto con impazienza per poterne parlare serenamente” ha concluso.
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