Djokovic ha raccontato di aver avvertito un problema alla Laver Cup, chiarendo anche la sua programmazione per il finale di stagione.
Se al sabato aveva stupito tutti contro Frances Tiafoe e nel match di doppio, nella giornata finale della Laver Cup Novak Djokovic ha reso al di sotto delle aspettative nel suo match di singolare. E sul 13-8 finale in favore del Team World, la sconfitta del serbo contro Felix Auger-Aliassime ha avuto un peso certamente non indifferente.
Il trentacinquenne di Belgrado si è arreso per col punteggio di 6-3 7-6(3), dovendo quasi sempre rincorrere il suo avversario nella partita. Lo stesso numero 7 del mondo, però, ha ammesso anche la presenza di un problema fisico che si è manifestato proprio mentre era sul campo, condizionando in parte la sua resa. In conferenza, dunque, ha specificato anche le sue intenzioni per il resto del 2022.
Djokovic racconta il suo problema (e fissa l’obiettivo di fine stagione)
Contro Tiafoe, la dimostrazione di forza di Djokovic era stata impressionante. Ed altrettanto aveva stupito il suo rendimento nel match di doppio insieme a Matteo Berrettini, con la vittoria sulla coppia formata Jack Sock ed Alex De Minaur. Tuttavia, qualcosa non ha funzionato contro Aliassime, e non solo dal punto di vista prettamente tennistico.
Il serbo ha infatti lamentato dolore al polso destro, confessando anche un retroscena: “Lo sto affrontando da diversi giorni, sono riuscito a tenerlo sotto controllo, ma è chiaro che i due match di ieri mi abbiano messo a dura prova”. In particolare, le condizioni di gioco non sembrano averlo aiutato: “Non gareggiavo da molti mesi e l’ho fatto qui su un campo lento, dove le palle sono grandi e pesanti, quindi questo ha avuto un impatto sul mio polso“.
“In questo torneo devi dare molta velocità al tuo polso per dare potenza alla palla, quindi attribuisco il disagio a quello. Ho sentito il mancanza di ritmo competitivo“, ha concluso. Ma il problema non sembra preoccuparlo per ora, e la programmazione per il finale di stagione non cambierà. “Il mio obiettivo principale è quello di essere alle Nitto ATP Finals. So di dover essere tra i primi 20 (ora è 15esimo)“, ha detto. “Ho deciso di giocare a Tel Aviv e Astana, per poi andare a Parigi- Bercy e, si spera, anche a Torino”.
L’obiettivo, per lui, pare più che raggiungibile. D’altronde, quando Djokovic ha potuto giocare con continuità, ha dimostrato di non essere inferiore quasi a nessuno (si vedano il torneo di Roma e Wimbledon). La vittoria nello Slam londinese gli permetterebbe di poter accedere alle Finals da una vita insolita, ma l’incognita fisica è da tenere d’occhio.