Splendida affermazione di Lorenzo Sonego nel torneo della Moselle, l’ATP 250 di Metz: battuto in finale il kazako Bublik
Una gran vittoria, di carattere e di personalità. Lorenzo Sonego conquista il suo primo trofeo stagionale, il terzo in carriera dopo quelli di Antalya (2019) e Cagliari, lo scorso anno.
Splendida la sua affermazione nella finale del torneo ATP 250 Moselle di Metz sul kazako Alexander Bublik, testa di serie numero #7 del torneo.
Lorenzo Sonego vince a Metz
Una vittoria contro pronostico per il torinese che conquista punti importanti anche in chiave ranking facendo un passo significativo verso la soglia dei migliori 40 giocatori del mondo. Prima dell’inizio del torneo Sonego era al numero 65 del ranking ATP.
Un avversario scomodo Bublik, che arrivava molto più fresco di Sonego alla partita più importante considerando che il kazako ieri era rimasto in campo pochi minuti e tre soli game prima del ritiro di Stan Wawrinka.
La vittoria in finale
Bublik si dimostra davvero competitivo solo nel corso del primo set, sfruttando in modo particolare una gran prima palla di servizio e, di tanto in tanto, forzando e conquistando punti anche con la seconda. Primo set equilibratissimo che vede Sonego rintuzzare tre palle break nel quinto game per poi sprecare il set point sul servizio del suo avversario. Ma è nel tie-break che Sonego dà una svolta decisiva alla partita. Eccellenti le risposte del tennista azzurro al servizio di Bublik la cui concretezza comincia a creparsi. Per sgretolarsi definitivamente in avvio di secondo set. Bublik comincia a farsi meno efficace, a sbagliare, a innervorsirsi di fronte a un Sonego che non gli concede assolutamente nulla.
Emblematico il modo in cui il kazako sbaglia lo scambio con cui torinese conquista il secondo break… tentando una schiacciata con il manico della racchetta. Il pubblico lo fischia, e lui esce completamente di bolla lasciando a Sonego il controllo del match fino alla vittoria: 7-6 (3), 6-2 in 1.30’.
Sonego conquista il sesto trofeo italiano di questa stagione dopo quelli di Martina Trevisan a Rabat (l’unico in WTA) e quelli di Berrettini (Londra e Stoccarda), Sinner (Umag) e Musetti (Amburgo).