Murray ha ricordato un momento decisivo della propria carriera, in cui l’amicizia con Nadal lo ha indotto ad un cambiamento positivo.
Per la prima volta in carriera, anche Andy Murray sarà presente quest’anno alla Laver Cup che si disputerà alla O2 Arena. Un’occasione ovviamente speciale, dato che la rassegna sarà – con ogni probabilità – l’ultimo torneo giocato da Roger Federer. Quest’ultimo, infatti, è il primo dei gli iconici Fab Four ad appendere la racchetta al chiodo.
Durante la preparazione al torneo, i quattro storici rivali sono scesi anche in campo in un doppio molto affascinante in allenamento: Rafael Nadal insieme a Federer, e dall’altra parte della rete Murray in coppia con Novak Djokovic. Da contorno alla storica rivalità del quartetto, però, c’è sempre stato tantissimo rispetto tra tutti i suoi membri.
In particolare, la vicinanza d’età ha aiutato soprattutto Nadal, Murray e Djokovic a legare moltissimo sin da subito. Lo scozzese, ad esempio, ha un rapporto straordinario con entrambi. E ad Hello! ha ricordato specialmente un aneddoto sulla sua amicizia con Nadal che gli ha cambiato nettamente la carriera.
Murray e l’amicizia con Nadal: l’influenza dello spagnolo in un momento chiave
Sul campo, si è sempre visto il grande rispetto tra Nadal e Murray. Ed anche nelle tante interviste sono arrivate conferme. I due, peraltro, soprattutto diversi anni fa, si divertivano anche al di fuori della loro vita professionistica. Nei momenti di pausa durante i tornei specialmente, quando si sfidavano in maniera estremamente competitiva alla Playstation, anche insieme all’ormai ex giocatore Juan Monaco.
I due grandi rivali, però, si conoscono da ben prima dei loro incontri al vertice del tennis mondiale. Lo ha ricordato proprio Murray, ad Hello!, menzionando un momento in particolare che ha definito “fondamentale” per la propria carriera. “Rafa ed io siamo buoni amici e lo siamo da quando eravamo giovani. Siamo cresciuti nelle competizioni insieme e sentire parlare dei suoi allenamenti in Spagna è stato un momento fondamentale per me“.
“Era in grado di allenarsi molto più di me e di colpire con i migliori tra i Top-100 sin da quando aveva 14/15 anni”, ha spiegato il trentacinquenne di Dunblane. “Ho capito subito che avrei dovuto cambiare il mio modo di lavorare nel Regno Unito, ed ho chiamato mia madre una notte e le ho detto che avevo deciso, mi sarei trasferito in Spagna“.
A 15 anni, in effetti, il giovane Murray si è poi trasferito a Barcellona, riuscendo a dare una svolta senza precedenti al proprio tennis. Probabilmente anche per il clima, infatti, la Spagna è un paese nel quale molti tennisti del più alto livello decidono di allenarsi. Era così all’inizio del Duemila ed è così ancora oggi: basti pensare alla Rafa Nadal Academy, meta preferita di molti giocatori, tra i quali anche Casper Ruud, Felix Auger-Aliassime o – nel femminile – Iga Swiatek.